SAGRE E FESTE POPOLARI:
CONFESERCENTI PRESSA
SUL REGOLAMENTO REGIONALE

confesercentiLECCO – Chi avrebbe mai pensato che anche le feste di paese potessero costituire un problema? E invece anche la sagra del prosciutto, quella della birra e le manifestazioni di associazioni e oratori possono presentare delle criticità. A portare in luce la questione Confesercenti, la confederazione degli imprenditori operanti nel settore del commercio, del turismo e dei servizi.

L’associazione non critica questo tipo di evento in sé, di cui anzi riconosce “il valore sociale storico e di promozione del territorio” afferma Filippo Caselli, vice-direttore di Confesercenti Bergamo, pretende però che venga elaborato uno “strumento normativo adeguato, che superi le criticità esistenti in materia di somministrazione temporanea in occasione di sagre e fiere”, così che queste realtà non vadano ad esercitare una concorrenza sleale nei confronti fondamentalmente di bar e ristoranti in particolare durante la bella stagione. L’istituzione a cui si rivolge l’appello è Regione Lombardia che in una recente deliberazione aveva riconosciuto la necessità di normare questo tipo di eventi, senza poi dare un seguito a questa dichiarazione di principio.

confesercenti conferenza 3La proposta avanzata da Confesercenti prevede l’adozione di regolamenti comunali ad hoc e il coinvolgimento degli operatori del settore nell’organizzazione, in particolare per quanto riguarda la calendarizzazione delle sagre: “una fiera per promuovere un prodotto locale o la festa dell’oratorio può durare qualche giorno, una settimana, non tutta l’estate!” sostiene Lionello Bazzi, presidente di Confesercenti Lecco. Spostando così l’attenzione su un altro aspetto problematico della questione: “molti di questi eventi spacciati come sagre sono organizzati in realtà da associazioni professioniste con fini speculativi, che approfittano del richiamo esercitato da questo tipo di manifestazioni per svolgere un’attività commerciale senza dover assolvere agli obblighi fiscali, tributari e di igiene, arrecando un danno sia ai consumatori sia agli imprenditori che esercitano secondo le regole”.

Imprenditori che faticano ad uscire dalla crisi, come riportano i dati rilevati dal centro studi nazionale di Confesercenti: per quanto riguarda la provincia di Lecco i dati relativi al primo trimestre del 2015 sono critici, il saldo tra aperture e chiusure dei pubblici esercizi è negativo (-1 nel settore alloggi, -2 nel settore ristorazione e -10 per i bar, rispetto ai numeri dello scorso anno). Il trend è invece positivo se il confronto viene fatto con i dati del primo trimestre del 2014: per quanto riguarda le attività di alloggio e ristorazione si registra infatti un aumento.

La situazione rimane comunque difficile e in vista della stagione delle sagre di paese e delle fiere di prodotti tipici l’urgenza si fa pressante, tanto che l’associazione dei commercianti di questi settori ha organizzato una raccolta firme per sollecitare la Regione e legiferare al più presto in materia, una petizione online che è stata lanciata venerdì scorso a Bergamo, poi a Brescia e oggi viene proposta a Lecco con l’obiettivo di raggiungere poi tutte le province lombarde e valutare tra uno o due mesi al massimo il numero di firme raggiunte. Chi volesse approfondire o dare il suo appoggio alla causa può consultare il sito: sagreinregola.it.

M.V.