RUSCONI E IL MITO DEL “SINDACO PERFETTO”. MA LA MAFIA
È VICINISSIMA A NOI

rusconi marcoVALMADRERA – Era uno studente modello, tanto da essere chiamato “Marco sessanta” perché uscito dal Badoni con 60/60. E poi aveva ottenuto la laurea in Ingegneria con la menzione di lode. Il classico bravo ragazzo, educatore all’oratorio, conosciuto e stimato da tutti. E partecipava alle iniziative pubbliche contro la mafia. Marco Rusconi appartiene a una famiglia molto radicata a Valmadrera. Tutti, se non hanno direttamente a che fare con lui o non lo conoscono personalmente, frequentano qualche suo parente. E sono tutti stimati in città e pieni di amici.

Così, quando Antonio Rusconi (parente alla lontana), lo ha scoperto e portato nella politica comunale si è subito capito che era uno capace, che ascoltava tutti coloro che avevano problemi e non si tirava indietro nelle scelte. Sindaco quando non aveva ancora compiuto i 32 anni dopo essere stato vicesindaco, Marco sessanta ora si sarebbe ricandidato e, probabilmente, avrebbe vinto di nuovo a mani basse in quella che è la roccaforte per eccellenza del Pd lecchese.

Sposato, con due figlie, ingegnere in Idrolario, la sua era una vita praticamente perfetta, fino all’arrivo a casa, nelle prime ore della mattinata di ieri, della Guardia di Finanza, con quell’accusa infamante che parla di “mafia”. Un fulmine a ciel sereno per l’intera cittadina.

Tutti si sono detti “attoniti” e “allibiti”, i più vicini a lui hanno parlato di un “errore”, c’è chi ha azzardato addirittura “che è stato incastrato”. Molti di coloro che non lo conoscono invece hanno constatato ancora una volta come “la politica sia tutta uguale”.
Ma non i valmadreresi, sotto choc dopo la notizia dell’arresto del sindaco perfetto.

Se le ulteriori indagini dovessero confermare le accuse, si vedrebbe ancora una volta come la mafia è vicinissima a tutti noi e si intrufola negli ambienti che sembrano insospettabili. E per questo bisogna sempre tenere gli occhi bene aperti.

Tutti, soprattutto i valmadreresi, terranno d’occhio ogni passaggio della vicenda, magari facendo anche il tifo per Marco.

Ma il mito del “bravo sindaco”, per ora è caduto. E la fiducia dei valmadreresi è da riconquistare.

Fabio Landrini