OLGINATE – Usciamo nuovamente dal territorio del Comune di Lecco per raggiungere il punto in cui l’Adda torna definitivamente fiume dopo il rallentamento della sua corsa all’interno del lago di Garlate. Per questa puntata della rubrica Lecco Ieri & Oggi andiamo a osservare cosa è cambiato in questo luogo in cui due paesi, oggi cittadine, si sono potute riavvicinare, e non solo in senso geografico, grazie al ponte Vittorio Emanuele III che mette in collegamento Olginate a Calolziocorte, e la diga qui costruita per regolamentare il deflusso delle acque nei momenti di piena ed evitare il costante allagamento della città vecchia di Como.
Il ponte realizzato a partire dal 1909 e inaugurato nel 1911 è andato a sostituire il traghetto (visibile in primo piano) che prima della costruzione del ponte era l’unico modo per raggiungere la riva destra dell’Adda da Calolzio senza dover percorrere la lunga strada verso Lecco o quella ancora più lunga verso Brivio.
La fotografia storica, proveniente dall’Archivio del comune di Olginate e inserita nel suo piccolo volumetto Olginate Ieri e Oggi, è datata 1924 e corrisponde ad un periodo di chiusura per restauri e rimodernamenti dovuti ad abbassamenti maggiori del previsto delle arcate del ponte e quindi al ripristino del traghetto che permetteva di raggiungere Olginate da Calolzio e viceversa; il traghetto restò operativo fino al 1927.
Tra le due immagini non si può non notare una differenza sostanziale: la mancanza della diga nel 1924. Infatti la diga fu costruita solo nel 1944, e con la recente crisi idricaè stata rimodernata per permettere un maggior deflusso di acqua che tenesse l’Adda rifornito.
Anche il ponte si è notevolmente modificato rispetto a come era stato pensato nel 1909: con la conclusione dei restauri nel 1927 infatti il ponte di Olginate ha cambiato aspetto. Guardando la foto storica possiamo notare una serie di campate ad arco che vanno a poggiarsi su dei piloni, oggi non è più così. Del vecchio ponte resta solo la parte inferiore dei piloni mentre le arcate in muratura e pietra sono state sostituite da campate reticolari in cemento armato che, guadagnando in sicurezza, hanno sicuramente peggiorato l’estetica del ponte.
A.G.
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