“RIPRENDIAMOCI TUTTO”
VENERDÌ SCIOPERO GENERALE
CONTRO GOVERNO E TRIPLICE

LECCO – Sciopero generale venerdì 10 novembre indetto da Usb Lavoro Privato, Confederazione Italiana di Base Unicobas, ai Cobas-Confederazione ai Comitati di Base e ai Cobas del Lavoro Privato contro le politiche economiche e sociali del governo italiano e dell’Unione europea, e per un loro radicale cambiamento. “Riprendiamoci tutto: lavoro, diritti, stato sociale” lo slogan delle manifestazioni che si terranno nelle principali città.

sciopero usb 10novDopo dieci anni dall’inizio della crisi, prosegue l’attacco a diritti, salari e pensioni.
Il Governo Gentiloni e l’Unione Europea continuano ad annunciare una ripresa economica che vedono soltanto loro, mentre i padroni, attraverso continue decontribuzioni, impoveriscono le casse dell’INPS e fanno dire a Banca d’Italia che si deve innalzare l’età pensionabile a 70 anni!
Giovani, donne, disoccupati/e vengono illusi con statistiche che glorificano l’aumento dell’occupazione senza segnalare che oltre l’80% sono precari a tempo determinato, a chiamata oppure a weekend.
Sono buoni solo a dare sgravi fiscali alle imprese, come previsto anche nella prossima finanziaria.

Venerdì 10 Novembre USB chiama uno SCIOPERO GENERALE contro le politiche economiche e sociali del Governo Italiano e dell’Unione Europea, e per un loro radicale cambiamento basato su:

Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Per lavorare tutti, lavorare meglio e in condizioni di salute e sicurezza.
L’innovazione tecnologica (industria 4.0) e l’innalzamento dell’età pensionabile riducono i posti di lavoro: c’è chi lavora troppe ore, con l’obbligo dello straordinario, mentre c’è chi ne lavora poco o niente.
Questo mentre CGIL CISL UIL nei rinnovi contrattuali sanciscono l’aumento dell’orario di lavoro con meno salario.

Contro le privatizzazioni e per la nazionalizzazione delle aziende strategiche in crisi.
Per una vera politica industriale in Italia.
Alitalia, ILVA e tante altre grandi aziende dei servizi, come l’ATAC di Roma, sono commissariate e stanno per essere svendute al peggior offerente. La riforma della Pubblica Amministrazione impone la privatizzazione di migliaia di società partecipate, con decine di migliaia di esuberi futuri disoccupati.

Aumenti salariali veri e per tutti.
Per il diritto a una vita dignitosa per tutti, senza ricorrere a straordinari ad oltranza.
Gli accordi firmati da CGIL CISL UIL hanno eliminato i veri aumenti contrattuali, trasferendo i soldi dei lavoratori a favore di sanità e previdenza private. Si smantella lo Stato Sociale e si introduce il “welfare aziendale”. Gli unici a guadagnare in questo sistema sono le imprese.

Diminuzione dell’età pensionabile e aumento delle pensioni.
Per dare un futuro sostenibile a tutti e liberare posti di lavoro pubblici e privati.
La pensione deve tornare ad essere un diritto per tutti. Le ultime riforme hanno allontanato l’età pensionabile e ridotto l’assegno, facendo crescere disoccupazione e povertà. Cancelliamo le riforme Fornero e Maroni, sistema retributivo per tutti, riportiamo i requisiti pensionistici come erano, aumentiamo e rivalutiamo le pensioni, con pensioni minime a 800 euro.
Anche il comparto Funzioni Locali aderisce  allo sciopero generale indetto da USB 

Lo sciopero generale è l’unico strumento che permette ai lavoratori di unificare le lotte e le numerose vertenze che attraversano il paese.

Nella storia spesso lo sciopero generale ha indotto cambiamenti epocali sia per le condizioni materiali dei lavoratori che dello stato sociale. Ci vogliono far credere che è inutile e non serve, ma nello stesso tempo però perseverano tenacemente con interventi volti a contrarre le agibilità sindacali ed i diritti dei lavoratori mediante accordi con i sindacati complici e norme che limitano il diritto di sciopero.

Un’azione, quella della politica e dei sindacati complici, che opera da anni per determinare scientificamente la separazione tra i lavoratori, segnando la separatezza dei comparti e delle lotte che risultano in tal modo isolate e frammentate. Una strategia che drammaticamente porta i lavoratori alla sconfitta.
Il 10 e l’11 novembre sono due giornate nelle quali tutto il mondo del lavoro, sia pubblico che privato, può dimostrare la propria unità ed esprimere la rabbia ed il dissenso contro le scelte che tanto penalizzano le fasce più deboli e svantaggiate del Paese.

Perché la lotta paga, sempre!

Il comparto Enti Locali parteciperà alle mobilitazioni con la propria piattaforma contrattuale bloccata da otto anni , per riportare salario e dignità tra i lavoratori.

Porteremo in piazza :

    • le nostre denunce contro i tagli governativi ai servizi pubblici essenziali che ormai ne rendono insostenibili la gestione ed il funzionamento e che si traducono in continue esternalizzazioni/privatizzazioni dei servizi,aumento dei carichi di lavoro e lavoro sempre piu’ precario;

    • il disagio prodotto da decenni di feroce blocco del turnover, che ha determinato organici invecchiati e ridotti all’osso;

    • le ragioni di tutti quei lavoratori e lavoratrici, degli appalti, dei LSU, che non avendo un rapporto di lavoro con gli enti, svolgono esattamente le stesse mansioni dei dipendenti,  con meno diritti e con una retribuzione inferiore, e rivendicheremo quindi la necessità delle reinternalizzazioni dei servizi e delle stabilizzazioni;

    • la nostra opposizione ai decreti Minniti e a tutte le norme che stanno aumentando la repressione nelle nostre città, perché spesso  sono proprio i lavoratori degli EELL a doverle applicare;

    • la richiesta dell’abolizione della legge Delrio sulle Province per restituire a tali Enti la pienezza delle proprie funzioni costituzionali attraverso una nuova legge e finanziamenti adeguati.