LECCO – “Con l’ironia non si risolvono i problemi dei dipendenti” dichiarano le organizzazioni sindacali in una lettera all’Amministrazione comunale, riprendendo la lettera del segretario generale Michele Luccisano.
Ecco il testo integrale.
Ironico, definizione letterale dal vocabolario “motivato da una finzione per lo più paradossale e tale da conferire una certa connotazione di ridicolo”. Questa è una delle tante definizione della parola ironico e della definizione di ironia, ma di certo questo è l’atteggiamento che il Segretario comunale e quindi l’Amministrazione sta adottando da un po’ di tempo a questa parte.
Non a caso, nel comunicato stampa che interrompe le relazioni sindacali, il Segretario si dà del “delinquente”, nel rispetto di chi invece è “persona perbene”, sottolineando che è in tono ironico, Noi non comprendiamo tale ironia visto che non abbiamo mai dato del delinquente a nessuno. Ma si sa, il Segretario è un personaggio goliardico e teatrale, ma con la teatralità in un Ente Pubblico non si costruisce la riorganizzazione, non si interviene sul malessere lavorativo, non si dà la possibilità ai lavoratori di esprimersi con la piena professionalità nei confronti dei cittadini, si agisce in malo modo nell’applicazione delle norme, atteggiamenti ormai non più sopportabili che ci hanno portato denunciare fatti e azioni attraverso le vie istituzionali preposte al fine di esprimersi se quanto segnalato è corretto e meno.
Brevemente nei fatti:
Premesso che se la RSU e le OO.SS sono giunte a intraprendere il percorso del giudizio su azioni e fatti attraverso gli Enti preposti ovvero, ANAC, ARAN, CORTE DEI CONTI, e PROCURA DELLA REPUBBLICA, lo hanno fatto dopo che attraverso riunioni e confronti abbiamo ribadito la nostra contrarietà ai metodi e ai modi con cui si stava procedendo, con tanto di argomentazione, ma l’ironia il cambio delle parole d’ordine, ha prevalso sul confronto e la ragione.
Ed ecco che anche per quest’anno in modo consapevole non abbiamo firmato per il terzo anno consecutivo il fondo decentrato integrativo, con la consapevolezza che non sarebbero state distribuite risorse sulla produttività, sapendo che le somme così decantate dall’amministrazione non sono poi così realistiche, anzi il fatto di non aver ottemperato al confronto sul fondo nel 2015, anno in cui si sarebbero potuto incrementare lo stesso, i lavoratori di fatto hanno subito un ulteriore danno.
Nella documentazione inviata agli enti preposti abbiamo posto anche il tema della designazione dei due dirigenti, e precisamente ai lavori pubblici ed ad AGAP, che nei fatti, in un caso sui lavori pubblici, quel dirigente dopo neanche un mese è passato ad altro settore, e il settore AGAP non esiste più.
E non ultimo, il tema del bando di designazione delle PO, Alte responsabilità e Responsabili di servizio, anche qui nonostante le criticità espresse riguardo la procedura, al numero delle PO, al mancato contesto in cui sono state indicate, alla mancanza di pesatura economica, l’amministrazione ha comunque proceduto senza esitazione, con il brutto risultato che ha visto nei giudizi, nelle assegnazioni, e mancate assegnazioni, perplessità e malessere, nonché dubbi, che non hanno fatto altro che sminuire il valore professionale dei lavoratori che hanno aderito ai bandi, per non parlare di come sono scaturiti i giudizi dopo un misero colloquio quasi conviviale.
Con l’ironia il cambio delle parole d’ordine, non si fa riorganizzazione non si interviene sul malessere lavorativo e sui luoghi di lavoro che a tutt’oggi sono inadeguati, ci vuole un confronto serio partecipativo e non presuntuoso. Siamo disposti a riallacciare le relazioni sindacali, se l’amministrazione lo vorrà, diversamente continueremo sulla nostra strada, rispetto alle segnalazioni delle procedure anomale che abbiamo inoltrato, con serenità rispetteremo i giudizi che arriveranno, sia in un senso che nell’altro.
F.P. CGIL Marco Paleari
CISL FP Enzo Cerri
UIL FPL Lecco Italo Bonacina
Coordinatore RSU comune di Lecco Doriana Tanzi