LECCO – Accesa discussione in Consiglio comunale attorno alla mozione presentata dal gruppo della Lega nord e da Ivano Donato, nella quale gli esponenti del Carroccio e il rappresentante del gruppo misto hanno chiesto “di avere un minimo di comunicazione rispetto alla situazione dei migranti, di sapere cosa fanno e dove vanno“.
Le richieste sono diverse, tutte rigettate con 18 voti contrari alla mozione: “Comunicare con cadenza regolare e ogni volta sia necessario il numero di migranti presenti sul territorio comunale e nei paesi limitrofi, la loro esatta collocazione, la loro nazionalità, le loro condizioni sanitarie; rendere noto quanti sono i richiedenti protezione internazionale dal marzo 2014 ad oggi e quanti hanno ottenuto dalla competente Commissione territoriale lo status di rifugiato, la protezione sussidiaria, la protezione umanitaria; indicare quanti sono stati i provvedimenti di diniego e quanti richiedenti hanno fatto ricorso in via giudiziale al Tribunale con il gratuito patrocinio; informare dove sono coloro che hanno ottenuto la status di rifugiato e se sono nel sistema di accoglienza lecchese; specificare come il comune dì Lecco garantisce gli interventi di accoglienza integrata: superamento della sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico e aiuto all’avvio di un percorso d’integrazione sul territorio nazionale; evidenziare se fondi comunali vengono destinati, a qualsiasi titolo, alla tematica migranti”.
A replicare al Carroccio la consigliere Dem Clara Fusi che citando il discorso del Papa ai membri dell’Anci dello scorso 30 settembre ha ricordato che “la società umana può reggersi soltanto quando poggia su una solidarietà vera, mentre laddove crescono invidie, ambizioni sfrenate e spirito di avversità, essa si condanna alla violenza del caos”, e che “per muoversi in questa prospettiva abbiamo bisogno di una politica e un’economia nuovamente centrate sull’etica: un’etica della responsabilità, delle relazioni, della comunità e dell’ambiente”; concludendo che “è ora di smettere di seminare paura, i nostri cittadini devono essere trattati come cittadini in grado di pensare“.
Non è d’accordo l’ex sindaco Lorenzo Bodega: “Si vogliono difendere a tutti i costi le posizioni contro una parte politica che chiede chiarimenti e informazioni in merito. La conoscenza creerebbe anche meno paura e mi spiace che su questo tema di interesse locale si sia finiti a parlare di papi. Voterò a favore e mi spiace che si sia creata questa forte contraddizione tra le parti, si poteva arrivare ad una condivisione generale, ad una formula condivisa”.
“Si è creata una contrapposizione eccessiva – conferma dalla maggioranza Monica Coti Zelati – la richiesta di informazioni è legittima ma la situazione è abbastanza fluida e non è facile dare i dati sempre precisi, ma vengono comunque dati aggiornamenti dalla prefettura che poi vengono discussi nelle commissioni. La strumentalizzazione che se ne sta facendo è innegabile”.
Contraria alla mozione anche la sinistra, rappresentata da Alberto Anghileri: “Voterò contro perché qua si chiedono i dati per strumentalizzarli, io penso che ognuno sia libero di andare dove crede, non ha senso dividere tra chi scappa dalla guerra e chi scappa dalla fame, senza l’immigrazione le nostre scuole chiuderebbero e nessuno pagherebbe le nostre pensioni”.
Diversamente il grillino Massimo Riva pensa che “questi interrogativi sono posti legittimamente e avrebbero già dovuto essere compresi in un discorso di confronto. Qual è il progetto che il nostro territorio può offrire? Siamo carenti nella fase successiva all’accoglienza nell’emergenza. Questa richiesta di impegno nei confronti dell’amministrazione è legittima e per questo voterò favore”.
M.V.