RENZI LA SPARA GROSSA,
BRIVIO E TAVOLA IN RADIO
A DIFESA DEI PROMESSI SPOSI

PROMESSI SPOSI A FUMETTILECCO – Il presidente del consiglio Matteo Renzi dinnanzi agli studenti della Luiss di Roma ha ripreso la provocazione di Umberto Eco affermando che “I Promessi Sposi a scuola sarebbero da abolire per legge“. Certo il semiologo e romanziere ha tutte le carte in regola per dire la sua in tema, e pure il premier non intendeva certo mettere all’indice l’opera manzoniana bensì ridonarle l’aurea di grande classico della letteratura.

La boutade di Renzi infatti ha trovato spiegazione nella capacità di ognuno di riconoscere da sé il valore dell’opera se lontano da imposizioni o insegnamenti, ma, ammesso e non concesso che questa tesi possa avere fondatezza, allora conseguenza logica sarebbe l’abolizione della scuola stessa. Mal digerita dagli studenti, soprattutto negli anni più importanti della formazione, se “abolita per legge” se ne riscoprirebbe forse il vero valore?

Un pensiero simile devono avere avuto, “lungo quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”, il sindaco di Lecco Virginio Brivio ed il suo assessore alla Cultura se intervistati da Radio Popolare hanno riconosciuto la cavolata pronunciata dal proprio leader di riferimento.

La trasmissione è Dietro alla lavagna – un titolo che in questo caso è più che azzeccato – condotta dal maestro e giornalista Alex Corlazzoli. In un clima cordiale è ospite l’assessore Michele Tavola con lo scrittore Raul Montanari, oltre ai microfoni aperti per dare spazio alle opinioni degli ascoltatori.

“In questi cinque anni da assessore – rivela Tavola – ho riscoperto i Promessi Sposi e sono tornato ad amarli anche se a scuola li avevo un pochettino odiati. Però come il mio sindaco sono un renziano della prima ora, ma questa volta il nostro presidente del consiglio ha sparato una grossa cazzata“.

“La cura che propone lui sembra quella che proponeva Nino Frassica quando diceva ‘via la testa, via il mal di testa’. Io dal mio presidente mi aspetto che ci dica come farli amare a scuola, non di toglierli. Perché altrimenti, siccome sono un capolavoro, evitiamo che la scuola li faccia odiare sostituendoli con un altro libro che si possa odiare. Allora scegliamo cosa fare odiare a scuola. Facciamo leggere libri brutti per fare odiare i libri brutti?

Un’ora di trasmissione estremamente interessante quella in onda ieri sera – a questo link il podcast per riascoltarla – nella quale interviene telefonicamente anche Virginio Brivio che ricorda l’amicizia con l’ex sindaco di Firenze e lancia un connubio tra Manzoni e Dante. “I messaggi del romanzo sono ancora molto attuali, è un libro che si riscopre più avanti. In questo senso un po’ di ragione Renzi ce l’ha – prosegue Brivio – nel dire che un certo modo scolastico di proporlo può allontanare anziché avvicinare.”

Cesare Canepari