REGISTRO DAT/PARISI: SCHIAFFI
NELLA PATRIA DI ELUANA ENGLARO
PER CONVENIENZE POLITICHE

viviana parisiLECCO – Davvero lungo l’iter del registro del testamento biologico nel nostro Comune di Lecco! Iniziato nel 2011 a seguito di una petizione popolare promossa da Qui Lecco libera che aveva raccolto ben più di 1.000 firme a favore, solo nel 2013 aveva trovato la sua comoda soluzione nella figura dell’amministratore di sostegno. La montagna, dopo un duro lavoro durato ben 2 anni, aveva partorito il topolino!

In realtà non era stata fatta nessuna vera scelta, il Consiglio comunale si era limitato ad avallare e a divulgare una figura già esistente in giurisprudenza.
E la decisione politica? La scelta di istituire il registro per il testamento biologico anche solo allo scopo di far pressione sul Governo perché finalmente legiferasse in materia? Neppure la vicina Mandello, che come tanti altri Comuni italiani difese l’autodeterminazione dei suoi cittadini con una scelta politica ben diversa, riuscì a scalfire l’incrollabile certezza della bontà della scelta di affidarsi alla figura dell’amministratore di sostegno.
Ma l’amministratore di sostegno non era e non può essere un’alternativa al testamento biologico e alla figura del fiduciario.

Che non lo si capisse proprio nella patria di Englaro è stato uno schiaffo allo spirito civico di questi, allo spirito di chi ha combattuto dolorosamente e a denti stretti una battaglia che da personale si è trasformata in battaglia per i diritti di tutti.

La politica della convenienza ha dato in quell’occasione il suo frutto più bacato, che neppure il nuovo tentativo di riaprire la discussione in Consiglio comunale poteva del tutto rimediare. Ma rimedio non c’è stato affatto. L’altra sera abbiamo assistito ancora una volta al dibattito sul valore delle DAT (Dichiarazioni di trattamento anticipate), ragionando poco, invece, sull’utilità dell’istituzione di un registro comunale che raccogliesse, semplicemente, l’autodichiarazione della consegna della DAT avvenuta presso un notaio, un’Associazione o altro.
E la proposta rinnovata dal consigliere Anghileri dopo altri tre anni è stata nuovamente bocciata!

Io da consigliera, in quegli anni, mi sono battuta perché il registro delle DAT fosse approvato, e la battaglia persa faceva tanta più rabbia quanto più si capiva che la decisione presa di bocciare la richiesta si nascondeva nelle pieghe della logica della convenienza politica.

Oggi le cose non sono cambiate. Ci sono stati segnali di apertura (alla luce dei fatti credo cinicamente calcolati) ma ovviamente non sufficienti a modificare la decisione assunta tre anni fa, con la stessa formazione di maggioranza. Pochi attuali consiglieri e già miei colleghi nella precedente Amministrazione, che si opposero all’istituzione del registro comunale delle DAT, ieri sera si sono ricreduti….e ben venga la loro decisione a difesa dei diritti civili, benché abbiano necessitato di una riflessione dalla durata di tempi biblici! Altri invece hanno voluto mostrare ferrea coerenza, senza neppure tentare una riflessione, come nel caso del portavoce di Appello per Lecco che ha candidamente dichiarato di votare contro perché così ai tempi aveva votato Appello. Nessuna motivazione personale: agli ordini e scattare!

I grandi temi dell’etica pubblica, della laicità, sempre così poco presenti nell’agenda pollitica italiana, ieri sera sono stati timidamente toccati, ma come già avvenuto in passato, dall’alto del suo scranno c’è sempre qualcuno che rispolvera la banalità del dire che in fondo certi temi non interessano al cittadino. Al Parlamento il compito di occuparsene.

Mi chiedo se ai consiglieri comunali non resti altro che occuparsi di coprire le buche nelle strade, senza vedere le voragini che si aprono sotto i piedi della collettività, dove precipita il Paese intero nel suo declino.

Viviana Parisi
ex consigliere comunale del Partito democratico