MILANO – Circa 117mila lecchesi si sono espressi per il Sì al referendum lombardo per dare mandato a Maroni di trattare con Roma maggiore autonomia. Sono i primi dati divulgati a 12 ore dalla chiusura dei seggi: ancora ufficiosi e parziali, è già qualcosa dopo il caos creato dal voto elettronico.
In provincia di Lecco hanno votato 122.128 degli aventi diritto (su una popolazione di poco inferiore ai 340mila abitanti), fissando l’affluenza al 44,78% mentre il favore alla proposta ricalca il dato regionale, 95,85% (95,29% quello assoluto, al momento). Poco più di 4mila i contrari mentre 900 le schede bianche.
Per quanto riguarda l’affluenza il lecchese si conferma al secondo posto dopo la bergamasca (47,37%), non distante dal bresciano (44,14%); quarto posto per Sondrio (42,31%). Sotto al 40% le altre province mentre l’astensione più alta si è registrata nell’area di Milano (31,20%).
Eccezionale il dato dell’affluenza premanese, superiore al 67% (1.248 voti), sopra il 60% anche altri paesi dell’Alta Valsassina insieme a, caso unico in Brianza, il Comune di Cesana (60,02%). Nella città di Lecco hanno votato 15.447 aventi diritto, pari al 40,20%. Leggermente superiore il dato di Merate (42,29%, 5.023 voti) come anche Valmadrera ( 42,06%, 3.802) e Calolziocorte (42,22%, 4.739). Valori simili anche per i centri più popolosi della riviera: Mandello ha raggiunto il 46,50% dell’affluenza (4.140 voti), Colico il 42,43% (2.813 voti).
Attorno alle 12.30 disponibili anche le preferenze per i singoli Comuni: come previsto vi è ovunque una larghissima maggioranza di Sì, i No si attestano tra il 2% e il 4%. Uniche eccezioni a questo dato sono Tremenico e Vestreno, dove il No ha raggiunto il 7%, particolarità spiegabile con l’alta affluenza dovuta al parallelo referendum per la fusione dei Comuni della Val Varrone.
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