REFERENDUM SANITÀ PUBBLICA,
BOSISIO: “UNA VERGOGNA
LA NON AMMISSIBILITÀ”

Ognuno giustamente può avere la propria opinione, ma negare con scuse puerili la libera espressione dei propri Cittadini specie su un tema così delicato come la Sanità Regionale si può definire solo con un termine inequivocabile: VERGOGNA!

E così il centrodestra in Regione ritiene non ammissibile il referendum i cui quesiti, se poi votati dai Cittadini, potevano configurare l’inizio dell’inversione di una consolidata tendenza a impoverire la Sanità Pubblica a vantaggio di quella Privata. Si potrebbe dire che hanno gettato la maschera e ora il “Re è nudo”!

Ma come avevo, come molti altri, più volte chiesto pubblicamente e sinora infruttuosamente cosa avrebbero votato i Consiglieri regionali eletti nella nostra Provincia Piazza, Zamperini e Fragomeli, adesso lo ritorno a chiedere loro, con ancor più convinzione! Ovviamente, viste le rispettive appartenenze politiche, si dovrebbe già comprendere (anche se la stessa cosiddetta sinistra non sia scevra da contraddizioni su questo tema), ma avranno il coraggio di metterci pubblicamente la faccia dichiarando apertamente il loro voto? O continueranno a predicare attenzione per il “Pubblico” e praticare, di fatto e anche con questo pronunciamento, il contrario?

E si badi bene, in questa importantissima votazione non era in gioco l’esercizio del loro libero pensiero in materia di Sanità ma semplicemente il diritto dei propri Cittadini/elettori a fare altrettanto. Insomma proprio una “bella” lezione di Democrazia! Ogni Cittadino elettore se ne ricordi bene quando si troverà, come sempre più spesso succede, a dover ricorrere al privato, oltre che già contribuire alla spesa pubblica in busta paga o 730, perché impossibilitato ad ottenere tempi decenti delle prestazioni, o addirittura, per scarsità di reddito, dovervi rinunciare.

O quando dovrà rincorrere un medico di base, vista la loro sempre più marcata penuria o vedere le strutture pubbliche impoverirsi gradualmente per la fuga di medici e infermieri variamente “scazzati” dal trattamento assicurato loro da un “pubblico” spesso non casualmente sotto finanziato o mal gestito (con relative giustificazioni dei manager per il surrettizio ricorso, a vario titolo, al “privato”): invece che procedere ad un pur necessario miglioramento del “Pubblico” garantendo un accesso universalistico alla Sanità si preferisce consegnarlo al “Privato” e relativi interessi. Sempre fingendo di dimenticarsi che a parità di efficienza, efficacia e funzionalità sociale il Pubblico sarebbe pure “risparmioso” perché non “costretto” a fare utili.

Della serie “meditate gente, meditate”.

Germano Bosisio
Lecco