LOMBARDIA AUTONOMA, A LECCO
IL COMITATO: “CE LA MERITIAMO, SIAMO UNA REGIONE VIRTUOSA”

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COMITATO SI REFERENDUMLECCO – Non basta vincere, è necessaria anche l’affluenza, il numero dei votanti per dare forza al referendum sull’Autonomia della Regione Lombardia. Ed è forse questo secondo punto il vero impegno per il neo nato Comitato promotore ‘Un Sì per la Lombardia autonoma’ di Lecco che lunedì si è presentato a una piccola folla di più di cento persone nella sede dell’Ncd ora ‘Alternativa popolare‘.

Padrini forti per questo battesimo, il sottosegretario regionale Daniele Nava, il consigliere regionale Mauro Piazza e il pupillo di Gianfranco Miglio (intellettuale ideologo della prima Lega) Stefano Bruno Galli a dare sostegno a Pietro Galli che è il portavoce del Comitato.

Comitato si autonomia lombardiaPiazza in particolare ha evidenziato come “Il comitato non è legato alle sigle dei partiti ma aperto alla società civile. La nostra Regione necessita di più risorse, sia come istituzione politica sia per i singoli cittadini tramite la riduzione delle tasse”.

Sì perché questo referendum riprende in toto le idee del compianto Miglio, intuizioni che provengono dai giorni della Costituente nel 46/47 dello scorso secolo, poi rinverdite – sotto tutti i punti di vista- all’inizio degli Anni Novanta, quando con Tangentopoli la Lega prese forza e ali.

Il tutto si basa su un articolo della nostra Costituzione rimasto inapplicato, è il 116 – messo in formalina per sessant’anni attraverso il mai approvato regolamento attuattivo. Recentemente però due delibere della Consulta lo hano indirettamente resuscitato e dato un ruolo proprio in funzione dell’autonomia che la Lombardia sta cercando attraverso il proprio governatore leghista Maroni.

E ‘Alternativa popolare’ appoggia questa iniziativa, come si è visto ieri a Lecco, pur con qualche scetticismo non tanto al tavolo dei relatori, quanto tra le file dei presenti.

piazza e ap per comitatoL’articolo 116 della Costituzione dice che oltre alle cinque Regioni autonome (Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta) ,“Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia … possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata…”. La Consulta recentemente ha detto detto sì ok ma la richiedente deve avere i conti in ordine, ossia pareggio di bilancio e in più il residuo fiscale che è più o meno la differenza tra i trasferimenti conferiti allo Stato – in sostanza le tasse dei lombardi – e i servizi pagati dallo Stato per quella regione che possono essere le spese per la sicurezza, l’istruzione e le pensioni. Si calcola che tolti quest’ultimi dai primi, la Lombardia è comunque in avanzo di 56 miliardi di euro, contando che siamo 10 milioni di abitanti, si tratta di circa 5,6 miliardi a persona.

Ed è questo tesoretto a cui punta Maroni con l’appoggio di Alternativa popolare. Nel recente passato tra il 2004 e il 2007 ci hanno provato in quattro ad ottenere l’autonomia per virtuosità, tra cui la Toscana, il Piemonte e il Veneto. Tutti ricusati, rimandati indietro. Ecco l’idea del referendum propositivo, la Lombardia ci prova adesso alla fine dei primo decennio del secolo e vuole farlo con la forza dell’opinione dei cittadini lombardi. Una carta importante per sedersi al tavolo della trattativa con il Governo.

Non sarà una passeggiata perché come ha osservato Galli stesso, questo significa riposizionare le risorse e rivedere la parità di condizioni delle regioni attualmente autonome. Val d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia sono al limitare della virtuosità, Trentino Alto Adige viaggia tranquillo, mentre Sicilia e Sardegna zoppicano, lontane come sono sia dal pareggio di bilancio sia dal residuo fiscale positivo. Inoltre ad avere i requisiti per l’autonomia vi sono anche l’Emilia Romagna e le Marche, quest’ultime con un milione e mezzo di abitanti producono un residuo fiscale positivo pari a 3 miliardi di euro.

Perché la Lombardia pensa di avere questa volta una chance? Al di là delle motivazioni legate al posizionamento e alla forza nello scacchiere politico nazionale, certamente la Lombardia ha i umeri necessari per avanzare la richiesta essendo come ha ricordato Daniele Nava virtuosa nella spesa pubblica “Solamente 2.447 euro per abitante (fino a un quarto rispetto alle altre regioni), sicuramente la migliore in Italia, ma pure – e ciò è rilevante – persino in Europa”.

COMITATO SI PUBBLICO

Nella platea dell’incontro di ieri sera si sono visti in prima fila Giovanni Priore, avvocato e presidente di Acel Service, tra il pubblico il consigliere regionale Antonello Formenti, l’ex assessore provinciale Fabio Dadati e rappresentanti delle amministrazioni locali come i Comuni di Monte Marenzo, Cremeno, Moggio, Crandola, Colico, Perledo, Varenna, Introzzo e altri e l’ex assessore provinciale Fabio Dadati.