COMO – “Entrai in casa e vidi mia zia a terra, non dimenticherò mai tutto quel sangue sul pavimento“, così la pronipote di Maria Adeodata Losa ha raccontato alla Corte d’Assise di Como il ritrovamento del cadavere della zia, 89enne di Torre de Busi assassinata nel giugno 2016 nel suo appartamento nella frazione di Sogno.
Unico imputato Roberto Guzzetti, 60enne lecchese vicino di casa della vittima, incastrato dalle impronte ritrovate dai Ris sul luogo del delitto, in particolare sulla tovaglia caduta dal tavolo della cucina e rinvenuta a fianco del cadavere insanguinato dell’anziana.
Gli inquirenti hanno fatto risalire la morte della donna a un paio di giorni prima, il 9 giugno, ma fino a sabato 11 nessuno entrò nella casa dove Maria Adeodata viveva con la sorella Leonilda, inferma, in quelle giornate rimasta abbandonata al piano superiore. Furono quindi la pronipote Cristina Bonacina ed il marito Dario Fracassi a scoprire il delitto e chiamare i soccorsi. Le due zie non rispondevano al telefono, raggiunta la casa trovarono la porta chiusa ma non a chiave, “Mia moglie è entrata per prima – le parole di Fracassi in aula – e l’ho sentita gridare, il corpo era in cucina, i rubinetti del gas aperti e l’odore fortissimo. Ho chiamato io il 118”. “Zia Leonilda non vedeva Maria da giovedì, quando scese di sotto per prepararle il caffè” ha poi aggiunto la moglie.