QUEL RAMO DI CORSO C. ALBERTO/
I RESIDENTI ESASPERATI
DAI RIFIUTI E DALL’INCURIA

corso carlo alberto sporcizia 3LECCO – E’ ancora l’argine dimenticato del Bione, nella zona finale, teatro di segnalazioni amare e amareggiate. I residenti della breve rientranza che si imbocca dalla rotonda e che rimane sotto il cavalcavia della ss 36 sottolineano di essere dimenticati. Dimenticati dalla doverosa derattizzazione comunale, da una costante raccolta dei sacchi dei rifiuti, dalla società di manutenzione della superstrada, e non ricevono risposte adeguate dagli enti competenti. Le loro osservazioni sono pressoché ignorate, come quando si evidenziano nel torrente evidenti scarichi anomali. Ma non è tutto.

Dalla fine dell’inverno il sentierino che costeggia il muraglione del tubettificio e che sale verso il ponte della ferrovia, è sede di pranzi e cene di vagabondi che seminano lattine e bottiglie di birra, rifiuti alimentari, sacchetti e plastiche di vario genere. Con il crescere delle erbacce ovviamente i rifiuti rimangono nascosti, perché le cooperative incaricate nella pulizia dell’argine tagliano solo la parte sulla destra del sentierino e non ciò che cresce a dismisura sul lato sinistro, quello del Tubettificio, appunto.

corso carlo alberto sporcizia 4Proprio ieri uno dei residenti ha colto in fragrante un giovane straniero abbandonare tutti i rifiuti del pranzo sotto uno dei pilastri, dove regolarmente i residenti passano per rientrare a casa. Una volta richiamato il tale ha recuperato i rifiuti e una volta insacchettati ha gettato tutto nel torrente. E non è da meno il proprietario di un’auto che sta regolarmente abbandonando di nascosto dietro i pilastri, risme della rivista “Corriere Tributario”. Lo fa a cadenza regolare e non si può dire che sia uno straniero!

Intanto, come dicono i residenti, dovremmo continuare a pagare una tassa sui rifiuti che è rimasta tale nonostante, come sappiamo, dalla prima settimana di novembre 2014, il servizio della raccolta è dimezzato, oppure come in questo caso specifico, se i residenti non chiamano Silea, i sacchi vengono proprio ignorati. Come risolvere il problema? A nulla serve inviare mail agli uffici comunali, e quindi speriamo che con questa segnalazione giornalistica qualcuno prenda sul serio la situazione di quel ramo di corso Carlo Alberto.