LECCO – L’associazione Qui Lecco Libera tira le orecchie al vicesindaco di Lecco Vittorio Campione che sul proprio profilo facebook promuove un suo intervento su un giornale cittadino. Non si tratta però di una intervista in veste di amministratore pubblico bensì di un articolo promozionale riguardante la sua attività professionale.
Per alcune settimane l’inserzione pubblicitaria dell’azienda di Campione è rimasta ovviamente ben visibile nelle pagine del quotidiano. Quello che ha mosso l’indignazione di QLL è però l’intervista che Campione ha rilasciato allo stesso media, dedicata non casualmente a tematiche che veicolassero la sua attività lavorativa.
“Il vicesindaco di Lecco si concede a giornali su cui compra pubblicità per il “suo” studio. Lui le chiama “interviste”, la testata giustamente li definisce “consigli per gli acquisti”. È accettabile che un amministratore pubblico compri pubblicità su un giornale locale che dovrebbe raccontare in maniera imparziale l’attività dell’amministrazione comunale?”. La domanda di QLL va al punto della questione e crediamo possa essere da stimolo anche per noi. Il rapporto tra organi d’informazione e pubblicità è da sempre molto delicato. D’altronde sempre più spesso i giornali vivono grazie ai propri inserzionisti, e in questo caso spetta ai lettori valutarne l’indipendenza dagli stessi.
Ma quando chi partecipa al sostegno finanziario è un amministratore pubblico? Non parliamo di un privato cittadino né di un politico tra i tanti, ma di una figura con compiti amministrativi, un ruolo cardine proprio nella realtà raccontata dal giornale in questione e, non mettiamoci le fette di salame sugli occhi, al centro del dibattito sul ruolo politico in margine all’inchiesta “Metastasi”.
La domanda rimane, più o meno nei termini di quella formulata da QLL: È accettabile che un pubblico amministratore compri pubblicità su una testata che dovrebbe raccontare in modo imparziale l’attività della stessa amministrazione comunale a cui appartiene chi paga?