LECCO – “I fatti di mafia non possono essere circoscritti solo a Valmadrera”. Duccio Facchini, esponente di Qui Lecco Libera, lo dice al megafono, in piazza Diaz proprio di fronte a Palazzo Bovara, davanti a una cinquantina di persone giunte al presidio organizzato alle 18 dall’associazione che da anni combatte la mafia.
“Ricordiamoci che Ernesto Palermo, consigliere arrestato, ora si trovava nel gruppo misto, ma era stato eletto nel 2010 tra le fila del Pd – prosegue -. Non ce l’ho con il partito, anche perché gli altri gruppi non sono vergini, ma mi chiedo chi lo abbia messo in lista”.
Sta di fatto che in quella tornata elettorale l’insegnante ottenne 64 preferenze. “Con quei voti ha garantito la vittoria di Virginio Brivio. La coalizione di maggioranza non sarebbe arrivata al 50% senza i suoi voti. Non è un dato importante, ma fa riflettere”.
E Facchini si scaglia contro il primo cittadino. “Ho letto che non ha mai avuto il sospetto di nulla – indica -, però nel giugno 2013 aveva detto, durante un incontro con noi, che era a conoscenza di indagini a carico di Palermo. Ci chiediamo perché ora non abbia detto questo alla collettività”.
Il portavoce dell’associazione precisa che “non vuole augurare la forca a nessuno” e “aspetta che le indagini proseguano”, ma lancia un appello al territorio. “La presenza mafiosa è un problema principalmente di Lecco, non tanto di Valmadrera. Per molti è stato uno scossone, ma bisogna tenere gli occhi sempre aperti. La città ha intenzione di reagire o andiamo avanti con le biciclettate della legalità? E peraltro, il sindaco Rusconi era presente più volte alle iniziative contro la mafia”.
Ora, il rischio è che si fermerà il Pgt del capoluogo. “Palermo stava lavorando al piano, probabilmente ci sarebbero state infiltrazioni”.
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Ecco la registrazione in cui Virginio Brivio dichiara a Duccio Facchini di essere al corrente delle vicende giudiziarie e delle frequentazioni “sconvenienti” di Ernesto Palermo. Era l’11 giugno 2013.