PIZZERIA DELLA LEGALITÀ:
APRE CON 20 MESI DI RITARDO.
CREATO UN FONDO PER DONARE

pizzeria legalitàLECCO – I primi 50 euro li ha donati una mamma a cui la mafia ha ucciso la figlia. Un segnale di speranza che inaugura con positività il “Fondo di Comunità” costituito per la fase di allestimento e start-up della “Pizzeria della Legalità”.

La delegazione composta dai rappresentanti degli Enti e delle Associazioni coinvolte nella rinascita dell’ex pizzeria Wall Street, bene sottratto alla ‘ndrangheta locale, ha visitato in questi giorni i locali della struttura di via Belfiore per fare il punto sui lavori di arredo necessari all’apertura del ristorante, prevista per il mese di dicembre. Due anni fa il governatore Roberto Maroni, in passerella insieme al sindaco Virginio Brivio, aveva promesso l’apertura del locale per “il 30 aprile 2015, il giorno prima di Expo” prenotando già “una pizza al prosciutto”. Che ancora non ha potuto gustare.

“Il fondo è stato aperto la scorsa settimana – spiega Paolo Cereda, referente provinciale di Libera – ed è stata una vera emozione scoprire che a effettuare la prima donazione è stata la madre di una testimone di giustizia uccisa dalla Sacra Corona Unita. A questo versamento, si aggiungono i 12mila euro raccolti da Libera durante l’asta del “Caterraduno” di Senigallia. Speriamo che tanti altri cittadini decidano di sostenere il progetto, ognuno secondo le proprie possibilità, a testimonianza di quanto sia importante restituire alla comunità un bene simbolo della lotta alla criminalità”.

Quanto raccolto tramite il Fondo permetterà di avviare la “Pizzeria della Legalità” che conterà circa 80 coperti più un servizio di catering, offrirà lavoro a persone svantaggiate seguite dalla cooperativa “La Fabbrica di Olinda” e proporrà momenti di socialità, svago e approfondimento culturale grazie alle attività curate da Arci e Auser.

Ad illustrare il progetto, Thomas Emmeneger, presidente della “Fabbrica di Olinda”. “L’edificio non era stato concepito per ospitare, bensì per chiudersi all’interno di una fortezza – spiega – Abbiamo perciò cambiato i vetri oscuranti, eliminato i vari nascondigli e aperto tutti gli spazi fruibili al pubblico futuro. Ora vogliamo rendere l’ambiente accogliente e caloroso: porteremo il forno al piano terra, per avere l’impatto del fuoco. Inoltre, l’elemento di arredo dominante sarà il libro. A tal proposito, inviteremo i lecchesi a portare qui i testi che desiderano far vivere all’interno della pizzeria come fosse un grande punto di bookcrossing. Insomma. Un luogo d’incontro, con la pizza”.

“Il messaggio di far entrare cultura nell’ex base operativa dell’ndrangheta lecchese – aggiunge Davide Ronzoni, presidente del comitato provinciale di Arci Lecco – dove prima arrivavano solo i traffici della malavita rende l’idea di quello che vogliamo realizzare. Insieme ad Auser creeremo una programmazione condivisa che possa attrarre più persone possibili in via Belfiore e far vivere il locale oltre che per la sua qualifica di ristorante, anche per momenti di socialità e approfondimento”.

“Il concetto che c’è dietro all’apertura di questa pizzeria – commenta Enrico Derflingher, chef stellato e presidente dell’associazione Euro-Toques (Unione Europea dei cuochi italiani), chiamato a dare preziosi suggerimenti per la start-up  – è molto valido e, grazie anche al tipo di cucina e alla qualità offerta dal supporto delle ricette degli esperti che aiuteranno per il settore pizza, i lecchesi saranno attratti da una proposta nuova e non presente in città”.

“Il Comune – aggiunge Giorgio Gualzetti, presidente del Consiglio comunale di Lecco – Ha creduto fin da subito nell’operazione di recupero della struttura giocando un ruolo prioritario nell’intero processo. Siamo arrivati fin qui grazie al contributo di tutte le realtà che hanno collaborato al progetto nelle sue diverse fasi e grazie all’ostinazione del Comune di Lecco che, con gli altri soggetti coinvolti, ha lavorato affinché il bene confiscato alla ‘ndrangheta vada a beneficio di tutti”.

Presenti al sopralluogo anche  Emilio Amigoni, segretario della Fondazione comunitaria del Lecchese (già Fondazione della Provincia di Lecco), Luigi Guarisco, referente di Libera in Lombardia, Angelo Vertemati, presidente di Solevol e Giorgio Mazzoleni presidente Auser Filo d’Argento. Sul posto anche alcuni dei ragazzi che stanno partecipando ai campi di lavoro estivi “Estate Liberi!” organizzati in città da Libera e Arci, che hanno contribuito al decoro e alla pulizia dell’area esterna.

Dopo la pausa estiva, i gestori del progetto organizzeranno un incontro pubblico per presentare il nuovo look del locale , i menu e le attività che si vogliono realizzare anche grazie ai contributi delle persone che credono nelle legalità e nella responsabilità comune di utilizzo dei beni tolti alle mafie.

Il fondo a favore del progetto ex-pizzeria Wall Street è stato costituito presso la Fondazione comunitaria del Lecchese Onlus su promozione dell’associazione Libera e di Solevol. Il fondo è gestito da un comitato composto da Comune di Lecco, Solevol, Libera, dallo chef Enrico Derflingher e dal magistrato Francesco Dettori, presidente dell’Autorità Regionale Anti Corruzione. A gestire la “Pizzeria della Legalità” sarà invece l’associazione temporanea di scopo costituita da La Fabbrica di Olinda – Cooperativa sociale Onlus, Arci Lecco e Auser Filo d’Argento Lecco.