LECCO – Anche questa settimana è arrivato il comunicato stampa omnibus di Flavio Nogara – Segretario lecchese della Lega Nord – con la solita sbrodolata confusa di fatti che, per parlare della previsione di innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019 dettata dallo scatto legato alla riforma Fornero, parte dalla pensione dei parlamentari (dove si scorda di dire che la stessa è stata maturata in modo identico dai suoi rappresentanti leghisti che mai hanno avuto nulla da ridire) per finire addirittura al referendum regionale.
Nella foga Nogara dimentica che il più importante innalzamento di età pensionistica porta il nome proprio del proponente del referendum di domenica scorsa, Roberto Maroni. Altro che ergersi ora a paladino in difesa dei pensionati! Allora l’aumento era dai tre ai cinque anni e fu onere del centrosinistra rendere più morbido ed equo il passaggio per i lavoratori, ma ovviamente questo Nogara non lo sa o finge di non saperlo. Propenderei per la prima ipotesi.
E ancora, la legge Fornero fu il primo atto del Governo Monti chiamato in fretta e furia a riparare i danni fatti dall’esecutivo di cui il partito di Nogara era parte attiva e determinante. Quei giorni del Novembre 2011 li ricordiamo tutti: spread oltre i 500, l’Italia sotto l’attacco speculativo dei mercati e un Governo, Berlusconi/Bossi, allo sbando senza più alcuna credibilità internazionale. Ma anche questo, ovviamente, Nogara lo ignora o finge di ignorarlo.
Ora, parlando seriamente con voi lettori visto che farlo con Nogara può essere tutto meno che serio, il Partito Democratico in questi anni ha lavorato con determinazione per risolvere le diverse storture causate dalla legge Fornero, una su tutte quella relativa ai cosiddetti esodati per cui abbiamo approvato ben otto salvaguardie che hanno messo al riparo decine di migliaia di lavoratori, ma a favore dei pensionati potrei citare anche la quattordicesima per le pensioni più basse, la ricongiunzione gratuita dei contributi, la pensione anticipata per i lavoratori precoci, l’APE che garantisce maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori che vogliono andare in pensione, l’innalzamento della no tax area per i pensionati etc. etc.
Per quanto riguarda l’automatismo della legge Fornero in questione, abbiamo preso l’impegno di rivedere il meccanismo: lo faremo prendendoci il tempo necessario (che abbiamo, visto che lo scatto entrerà in vigore dal 2019) affinché non si faccia campagna elettorale sul futuro dei lavoratori e affinché sia possibile reperire le risorse per una soluzione strutturale.
A mio parere si deve rivedere l’automatismo che lega l’età pensionabile alle aspettative di vita. Temi sociali non posso essere affrontati con meri calcoli matematici perché la vita delle persone non è contabilità, e inoltre vanno considerate le mansioni, tra cui quelle usuranti, che non sono come le altre. Da giovane donna non posso poi ignorare la condizione di moltissimi miei coetanei che lavorano da anni con contratti precari e hanno davanti a loro alcuni decenni di lavoro senza alcuna certezza di avere in futuro un trattamento pensionistico adeguato.
Più che scagliarsi in modo smodato contro tutto e tutti, sproloquiando senza capo né coda pur di fare un po’ di propaganda come ama tanto Nogara, è necessario cercare soluzioni equilibrate e di buonsenso, con una visione di lungo periodo, se non vogliamo innescare uno scontro generazionale di cui il nostro paese non ha bisogno.
Veronica Tentori
Deputata del Partito democratico