LECCO – Il Comune di Lecco “prende atto della riqualificazione del reato contestato da “associazione a delinquere di stampo mafioso” ad “associazione a delinquere” risultante dal dispositivo di sentenza odierno”.
Il risarcimento del danno (riconosciuto) in favore dell’Ente, già costituito parte civile, “dovrà essere quantificato in separata sede: il Comune di Lecco si riserva di prendere visione delle motivazioni della sentenza. Resta ovviamente confermata la sospensione dalla carica di Consigliere per Ernesto Palermo“.
L’impegno dell’Ente in favore della legalità p”rosegue immutato, a partire dall’attuazione del piano anticorruzione recentemente aggiornato (Deliberazione di Giunta Comunale n. 12 del 29 gennaio 2015)”. Così in una nota l’amministrazione comunale lecchese dopo la sentenza con i sei anni e otto mesi inflitti ad Ernesto Palermo (senza però l’aggravante dell’associazione mafiosa).