IL COMUNE “DEBERLUSCONIZZATO” DOPO ANNI ZERO ESPONENTI DI FI

LECCO – Niente più seguaci di Silvio Berlusconi a palazzo bovara bandiere mezz'astaPalazzo Bovara. Da lunedì sera il Consiglio comunale di Lecco non ha alcun esponente di Forza Italia. Tutti gli otto membri del Partito della libertà infatti sono passati in massa al Nuova centrodestra. Filippo Boscagli, Antonio Pasquini, Stefano Chirico, Giuseppe Fusi, Angela Fortino, Richard Martini, Dario Romeo e Ivan Mauri dalla prossima assemblea pubblica faranno parte del movimento guidato da Angelino Alfano. Dopo anni quindi non ci sarà più alcun esponente agli ordini di Berlusconi.

“Il gruppo in Comune ha interamente aderito al Nuovo centrodestra – afferma Boscagli, capogruppo a Palazzo Bovara -, e non si può dire ci sia alcuna svolta rispetto al nostro lavoro di questi anni. Tutti avevamo sostenuto la candidatura di Alfano alle primarie nell’autunno 2012, così come tutti abbiamo sostenuto Mauro Piazza come segretario provinciale poi incredibilmente commissariato. È il completamento di un lungo percorso di questi anni che ha unito anime diverse, provenienti da aree diverse, ma che da sempre lavorano bene insieme. Proprio per questo c’è una continuità con chi propone primarie a tutti i livelli, congressi e valorizzazione delle amministrazioni locali, e proprio per questo abbiamo aderito alla nuova formazione cambiando il nome in Nuovo centrodestra pretendendo primarie e preferenze dal Comune al Parlamento”.

Quindi in città a Forza Italia, con Michela Vittoria Brambilla, rimarranno in pochi. Tutti i big lecchesi del partito, Giulio Boscagli, Daniele Nava e Mauro Piazza in primis, sono passati sotto la guida di Alfano. “Per quanto riguarda la città di Lecco – prosegue il capogruppo in Comune – continueremo con il nome di Nuovo centrodestra a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora: chiedere che si completino le opere ferme da anni, si trovi soluzione alla viabilità, termini il degrado dei quartieri e si smetta di pensare che tassare i cittadini è l’unica soluzione per fare cassa”.

Boscagli non vuole parlare di polemiche sui nomi dei partiti. “Il dibattito e la polemica sulle strutture dei partiti non mi ha mai entusiasmato e rischia di essere un modo spararsi addosso riservato agli addetti ai lavori, quando la realtà della nostra attività amministrativa è molto molto più concreta, dal Pgt alla spazzatura dei vicoli”.

E così, dopo aver passato quasi venti anni ai piani alti, modificando radicalmente il panorama politico e culturale italiano, Silvio Berlusconi perde i suoi uomini nel palazzo del potere di Lecco. E una sua rinascita sul ramo orientale del Lario è affidata agli alleati di Brambilla. Nelle altre province lombarde sventola la bandiera di Forza Italia, solo a Lecco batte più forte il cuore degli alfaniani.

F.L. – S.R.