LECCO – Le pagelle sono sempre un gioco, la vita è un’altra cosa. Se poi le dà Paolo Trezzi, polemista, osservatore della politica cittadina e spesso provocatore, chi le subisce tornerà a provare il timore che tutti abbiamo nutrito al momento di consultare quei tabelloni pieni di numeri che segnavano il nostro presente e futuro.
Quelle di scuola hanno la pretesa di incasellarti in uno spazio troppo piccolo in confronto a tutto l’universo che hai dentro. Quelle della politica hanno la pretesa opposta, di tirarla fuori da quello spazio troppo grande che è l’ego degli amministratori in confronto a tutta la realtà che c’è fuori.
Quindi, anche quest’anno con Trezzi facciamo le pagelle ai politici, quasi alla fine di un 2023 piuttosto pieno per i nostri amministratori, in carica ormai da oltre tre anni. per l’occasione, il buon Paolo ha aggiunto ai voti anche dei “regali”.
Saranno graditi?…
Voto 30; 3 e 0
Come gli anni del faremo e quelli dell’abbiamo fatto
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La Classica secchiona del primo banco ma qui con la lavagna alle spalle.
Ci ha infatti scritto i punti del programma ma durante l’anno non li vede più.
È tre anni che accumula convegni e dichiarazioni ambientali ma non trova mai la strada
Ora presenta un Piano per la mobilità sostenibile che non ha un obiettivo uno misurabile, con che soldi, in quanto tempo…
È due anni che non riesce a spostare manco un jersey di plastica dalle strade e vuole che le crediamo sulla parola che sposterà le persone chiuse dentro le proprie auto.
Intanto un giorno è un senso unico che fa fare più coda, un giorno è la chiusura del Ponte vecchio a singhiozzo per farla fare di più da un’altra parte, un altro giorno è un cantiere o una rotonda per farla fare di più ovunque.
GIUSEPPE RUSCONI
NASTRO DA CANTIERE
Voto 24
Come le ore in Comune e non solo
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Forte di essere tra gli assessori l’unico che non arrotonda il reddito ma lo perde, va in Comune un giorno a settimana.
È decisamente consapevole di essere quello più capace li dentro tanto da giocarsi la carta di chiedere di parlare direttamente con il Presidente Mattarella per la mela di piombo sopra la testa dei cittadini detta “Tassa Valsecchi” dell’Area Mab perché non c’è in giro un altro agile Guglielmo Tell che possa far centro e ci eviti di pagare una cambiale da un milione di euro e più all’anno, ogni anno… finché non verrà eletto Sindaco lo stesso Valsecchi, si dice.
Pare infatti che la cambiale sia perpetua.
Intanto è da due anni che siam qui in attesa che Rusconi finisca la variante del Pgt. Ma noncurante continua a variarla.
Nel mentre 24 progetti di rigenerazione urbana stan ridisegnando la Città senza la variante, la partecipazione, né la democrazia. In silenzio. Faranno case, case e ancora case, come se non ce ne fossero già abbastanza, che poi metteranno a multi-reddito con qualche specchietto per il pubblico
Anche senza Rusconi dovremmo fare almeno una variante. Nel nome almeno:
– Da Rigenerazione urbana a Rigenerare immobiliare/finanziaria
EMANUELE MANZONI
UNA CALCOLATRICE
VOTO 9
Come il salario minimo che chiede a livello nazionale per i lavoratori ma non applica ai contratti per quelli delle coop che lavorano per il Comune
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Il più giovane in Giunta è, con Rusconi, il più capace e quello con più soldi a bilancio
È di sinistra ma democristiano e forse era meglio il contrario.
È paradossalmente a capo dell’assessorato che gestisce i servizi sociali in co-progettazione con la plenipotenziaria Impresa Sociale il Girasole che il suo mentore politico Alberto Anghileri voleva chiudere perché a maggioranza privata e ci chiedeva pure i voti per farlo, questo prima di allearsi con Gattinoni e una quota di Cielle e così, per convenienza, dimenticarsene.
Manzoni è un capace Amministratore che pur gestendo, anche per altri Comuni, molti soldi questi sono sempre insufficienti in confronto ai poveri da sostenere.
I poveri da sostenere poi sono ancora di più con il lavoro dei colleghi Pietrobelli e Cattaneo in sintonia col Sindaco, uno aumenta l’addizionale Irpef al massimo possibile, triplicandola alle famiglie più fragili e l’altro spende denaro in progetti incomprensibili sostenendo così, a loro modo, la povertà che così cresce, cresce
Ve lo ricordate lo slogan elettorale di Gattinoni
Per una Lecco Bella, Grande che Cresce
Ecco con loro cresce bella alla grande la Lecco dei poveri
Così che il Comune abbia ancora dei soldi per poterli sprecare nei fanta progetti di Cattaneo
[Continua]