OPINIONI: “UN TRENO D’ERBA”.
ZAMPERINI CHE FA COSE
E LA RETORICA PRO DOMO SUA

Bisogna dare atto al consigliere regionale Zamperini che lo si sta vedendo andare in ogni buco, a ogni incontro, in ogni fabbrica, a ogni presentazione da quando è stato eletto consigliere regionale.

Forse lo fa soprattutto per quel senso di colpa di essere pagato troppo per fare quello che faceva anche prima, negli anni scorsi, a gratis, proprio per poter essere pagato troppo adesso.

Lo abbiamo visto con gli alpini al raduno mandellese, in una azienda meccanica e a un tavolo sul cibo sostenibile, e poi di qui e poi di là, quasi tutti incontri dove l’apporto è stato quasi pari a zero sembrerebbe ma finalmente all’ultimo incontro, proprio a Lecco è riuscito a incidere, forte del suo ruolo e del dovere di fare risposte concrete anche per lenire il senso di colpa di essere pagato troppo è riuscito a far sfalciare l’erba nei pressi delle case popolari Aler di via Giusti.

Non è chiaro pur nelle decine di foto allegate al suo comunicato stampa se l’ha sfalciato lui stesso, magari a petto nudo, il verde per poi salutare avendo di lì a poco promesso di bonificare le aree paludose di Lecco alta.

L’impegno e il risultato è stato raggiunto, la parte interessate della retorica della narrazione pro domo sua del consigliere regionale che ringrazia Aler e Regione è che ha sanato una situazione sollecitata dalle 19 famiglie Aler precedentemente non ascoltate proprio da Aler e Regione che sono a guida dello stesso schieramento del nostro Zamperini.

Insomma può essere una tecnica e una tattica, Regione e Agenzie territoriali lombarde non fanno le cose che dovrebbero fare per settimane e mesi e poi arriva Zamperini che fa cose.

Sorvolando che è stato solo un taglio di erba lo Zamperini che fa cose potrebbe gentilmente a questo punto, essendoci sollecitati non di settimane e nemmeno di mesi ma di anni, decenni, fare finta che ci sia da fare sfalciare l’erba sul tema Trasporti Trenord, in fondo lo paghiamo mica solo per la botanica.

Si muova, prenda il treno.

Edward mani di forbice