SUL CANCELLARE L’INGLESE,
L’OPINIONE: “L’ITTICA
DEL DEPUTATO RAMPELLI”

Tempi addietro sulla pagina dell’Espresso il grande vignettista Altan fece il verso o un generico elettore facendogli dire: “mi chiedo chi sia il mandante di tutte le cazzate che faccio”.

Se oggi mettessimo in controluce quella stessa pagina uscirebbe l’elettore del deputato Rampelli di Fratelli d’Italia appena letta la proposta, nondimeno come primo firmatario, di proibire l’uso delle denominazioni straniere per i ruoli nelle aziende e fino alla stretta sui corsi in lingua nelle università.

Quando si fanno proposte di Legge così, scritte male così, soprattutto pensate male così, l’unica salvezza non è la lingua che si usa o quella che si vuole vietare ma che iniziative così becere restino o diventino una lingua che solo Rampelli può capire.

Ci aggrappiamo perché in Parlamento e ovunque si liquidi questa cazzata per quello che è, una cazzata, oltre alla vignetta di Altan a quelle sei parole scritte da Elias Canetti:

“Ogni lingua ha il suo silenzio”.

Ecco l’onorevole Rampelli di Fratelli d’Italia le usi sempre tutte.

Ad iniziare da quando pensa Leggi come queste.

È un suggerimento “carpe diem”,
che non è inglese e nemmeno ittica.

Paolo Trezzi
Lecco

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