OPINIONE/”LA GUERRA E NOI,
ANCHE MARCIA E STAFFETTA
POSSONO E DEVONO SERVIRE”

Esserci o non esserci, questo è il… tema.
Appena saputo ieri casualmente e all’ultimo minuto della “Marcia contro tutte le guerre” di Lecco mi son posto rapidamente l’ineludibile interrogativo.

Penso che l’avervi partecipato, pur agganciando inevitabilmente il variopinto “corteo” a metà percorso, sia quantomeno un piccolo gesto di concreta speranza che si somma a quello dei numerosi “marciatori”, oltre che di ulteriore pressione/denuncia delle ipocrisie gravitanti attorno non solo al conflitto russo/ucraino, pur avendo ben presente chi formalmente aggredisce e chi viene aggredito.

La speranza nasce anche dall’aver percepito nei partecipanti, di tutte le età e con diversi ruoli, quantomeno una non rassegnazione agli eventi a cui stiamo purtroppo quotidianamente assistendo. Non rassegnazione ma invece lucida capacità d’analisi che emerge da quella significativa citazione, richiamata alla fine della Marcia, delle parole di Papa Francesco “La vera risposta alla guerra non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo”.

Speranza e contemporanea assunzione di responsabilità nel contribuire ad assicurare un futuro degno a quel simpatico vociare dei tanti bambini presenti.

Speranza che i vari sindaci, non solo i meritoriamente presenti, possano e debbano tradurre in altrettante concrete azioni per poter contribuire a far sentire ai livelli superiori la pressione dell’opinione pubblica italiana.

Un’opinione pubblica notoriamente in gran parte contraria all’ulteriore invio delle armi in ogni ambito conflittuale, in primis in quello ucraino, e dando invece contemporaneamente attuazione a concrete iniziative di Pace e perlomeno di “cessate il fuoco”, con relative reali trattative.

La stessa logica che sembra muovere l’iniziativa della “Staffetta dell’Umanità per la Pace” che si svolgerà oggi con una serie di percorsi in tutta Italia.

Germano Bosisio