OPERAZIONE ANTI ‘NDRANGHETA:
ECCO GLI ARRESTATI. PALERMO “TRA GLI UOMINI DI TROVATO”

MILANO – Poco fa la conferenza stampa con i dettagli sull’operazione “Metastasi” che ha portato a dieci arresti nel lecchese, coordinata dal Procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Gittardi e Albertini. I dieci arrestati nel lecchese sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione e turbativa d’asta.

L’inchiesta, ha affermato Ilda Boccassini, ha accertato “il connubio tra ‘braccia armate’ della ‘ndrangheta, addette alle estorsioni e ad altri atti di violenza, con esponenti delle istituzioni”.

VALMADRERA ( LECCO ) = ARRESTO DA PARTE DELLA PROCURA DI MILANO DEL SINDACO DI VALMADRERA MARCO RUSCONI E DEL CONSIGLIERE DI LECCO ERNESTO PALERMO A SEGUITO DI UN' INADAGINE DELLA DIA NATA DAGLI INCENDI DEL PAREO BEACH NEL LUGLIO 2008 E 2009Dalle intercettazioni sarebbe emerso che Ernesto Palermo (consigliere comunale a Lecco nel Gruppo misto ed ex assessore di Valmadrera), accusato di associazione mafiosa, si definiva parlando al telefono “uno dei nuovi uomini dei Trovato”. Palermo – già iscritto al Pd fino al 2011 – è inoltre accusato di estorsione per l’attentato al “Pareo Beach” di Parè. L’amministratore pubblico  è accusato di essere un “partecipe sotto le direttive” di Mario Trovato, fratello del boss Franco Coco Trovato, occupandosi  per il noto clan “in qualità di uomo politico e consigliere comunale dei rapporti con esponenti politici e pubbliche amministrazioni comunali”. Il ruolo di Palermo sarebbe stato “l’acquisizione di appalti e concessioni”, intervenendo per modificare il Piano di Governo del Territorio per favorire gli interessi dell’associazione mafiosa. Palermo, insegnante in un istituto professionale, accusato anche di estorsione, corruzione e turbativa d’asta, si sarebbe infine attivato per fare acquisire alla famiglia Trovato la concessione di un’area comunale sul Lido di Valmadrera, nel Lecchese. E per quella concessione il sindaco di Valmadrera Marco Rusconi avrebbe ricevuto una tangente di circa 10mila euro.

Palermo avrebbe pure offerto “protezione” a un imprenditore che stava per aprire un nuovo ristorante; la proposta era stata rifiutata e, ha spiegato il Pubblico Ministero Gittardi, “sono stati sparati colpi di pistola nella notte contro il ristorante” e in seguito all’attentato Palermo avrebbe provato a riproporre il suo “appoggio” al titolare. Il PM mialnese ha sottolineato la pericolosità di soggetti “normoinseriti  nella società come Palermo, consigliere comunale e insegnante”.

Questi i nomi degli altri arrestati nel lecchese: Antonello Redaelli 59 annidi Valmadrera, Saverio Lilliu cagliaritano classe 1963 residente a Lecco, l’ex autista del boss Franco Coco Torvato Alessandro Nania, 55enne originario di Catanzaro e ancora Antonino Romeo e Massimo Nasatti. In manette anche gli imprenditori Claudio Bongarzone, 46 anni di Lecco e Claudio Crotta del 1965 residente a Pescate.

Nell’ambito della stessa operazione sono in corso numerose perquisizioni con il sequestro, “a seguito degli accertamenti patrimoniali condotti in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza”, di 17 unità immobiliari, cinque autoveicoli, due complessi aziendali, quote di tre società e 34 rapporti finanziari (conti correnti, titoli e cassette di sicurezza), risultati “nella disponibilità dell’associazione a delinquere in questione”.