CASO PISCHEDDA: CONDANNA
PER IL MALVIVENTE INSEGUITO.
LA BEFFA: È IRREPERIBILE

LECCO – Morte di Francesco Pischedda, condannato l’uomo accusato di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, ma al momento risulta irreperibile.

Il giudice monocratico Giulia Barazzetta ha infitto la pena a 4 anni nei confronti di Veaceslav Florea, 31 anni, moldavo che tra il 2 e 3 febbraio 2017 forzò un posto di blocco sulla statale 36, all’altezza di Colico, e per sfuggire alla cattura da parte degli agenti della Polizia Stradale di Bellano si buttò da una cavalcavia della statale 36, riportando gravi lesioni.

Nell’inseguimento cadde anche l’agente della Stradale Francesco Pischedda che venne trasportato per i gravi traumi all’ospedale di Gravedona dove morì. I familiari di Pischedda hanno chiesto e invocato giustizia per il loro caro, in particolare se ci furono ritardi nei soccorsi, ma non hanno avuto risposta.

Veaceslav, irregolare sul territorio italiano, che tra l’altro aveva precedenti per furto e rapina in Svizzera e Austria, venne ricoverato all’ospedale Manzoni di Lecco e arrestato. Successivamente venne estradato in Svizzera dove ha scontato la pena di quattro anni per furto. Il moldavo è stato rinviato a giudizio e oggi – a distanza di oltre sei anni – è arrivata la sentenza.

Il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha chiesto la condanna a 2 anni e 3 mila euro di multa, il suo difensore, l’avvocato Marco Sangalli, ha invocato l’assoluzione per la ricettazione del Fiorino, risultato rubato a Gorgonzola e dove c’erano altri due moldavi attualmente irreperibili, e il minimo della pena per la resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice Barazzetta, al termine della camera di consiglio, ha letto la sentenza e inflitto 4 anni di pena (un anno e 4 mesi per ricettazione e 2 anni e 8 mesi per resistenza a pubblico ufficiale) oltre alla multa di 344 euro.

C’è però una beffa: il moldavo risulta irreperibile, dopo aver scontato le condanne a complessivi otto anni nelle carceri elvetiche ed austriache.

Red Giu