OLGINATE, PETIZIONE DEI CITTADINI PER CHIEDERE PIÙ SICUREZZA

OLGINATE – Il sindaco di Olginate Marco Passoni ha incontrato il Prefetto Sergio Pomponio per riportare le segnalazioni dei cittadini riguardo i problemi per la sicurezza nel comune, in particolare intorno al centro storico.

Un gruppo di residenti del centro, desiderosi di far sentire la propria voce alle istituzioni, ha preso la palla al balzo, iniziando una campagna di raccolta firme porta a porta per denunciare pubblicamente la situazione e richiedere maggiore sicurezza.

Sui social, molti aderenti hanno segnalato che i piccoli e grandi episodi negativi stanno rendendo la vita difficile ai cittadini onesti e hanno avvallato l’iniziativa, che nel frattempo si è diffusa nelle attività della zona, in cui è possibile firmare la petizione.

Sul gruppo Facebook “Sei di Olginate se…”, dove gli ideatori diffondono lo stato dell’iniziativa, domenica 16 è comparso un traguardo significativo: 380 adesioni, apparentemente un piccolo passo, ma un importante segnale per la coscienza civica del paese.

Tra gli olginatesi che hanno aderito alla petizione, spicca tra gli altri l’assessora alla Cultura Roberta Valsecchi, che con un post ha spiegato l’importanza dell’azione popolare anche per l’amministrazione.

“Mi sento in dovere di prendere una posizione precisa su quanto sta accadendo in Olginate e sull’iniziativa di raccolta firme che in questi giorni circola nelle case e nei negozi del paese. 

Lo faccio come cittadina, in primis, ma lo faccio anche da amministratore, nel mio ruolo di Consigliera comunale ed assessore.

Ho sempre sostenuto e continuo a credere che la prima arma contro un certo tipo di degrado siano le persone e per questo ho appoggiato ogni iniziativa dell’amministrazione di cui facevo e faccio parte volta a valorizzare il centro storico e il lungo lago con la speranza che si animassero di attività e quindi persone e quindi vita e luce capaci di allontanare certi “brutti affari”.

A fianco di queste azioni però serve il supporto chiaro e deciso di chi è demandato a controllare, vigilare, sanzionare. Non è questione di colore, né politico, né della pelle. È questione di giustizia. Perché i cittadini onesti vanno aiutati quando sono in difficoltà, e la criminalità va sempre combattuta, a qualsiasi livello.

Perché ci lamentiamo che le persone sono indifferenti, ma appena non lo sono e ci sollecitano, facciamo finta di non sentire.

Per questo ho deciso di firmare anche io e sostenere questo gruppo di persone che sta chiedendo, quale aiuto concreto, molto semplicemente, un po’ più di attenzione. Troviamo il modo”.

Michele Carenini