OGGIONO CELEBRA STENDHAL:
NICOLA BIZZARRI RACCONTA
IL SUO SPETTACOLO DEL 26 AGOSTO

OGGIONO – La stagione culturale di Oggiono non si ferma neanche in agosto. Dopo la maratona manzoniana che ha visto la partecipazione appassionata di lettori e pubblico, un’altra importante iniziativa all’insegna del teatro, della letteratura, dell’arte e della musica accompagnerà l’ultimo mese di estate, e questa volta il protagonista sarà Henry Beyle, meglio noto come Stendhal. Dal 25 agosto al 23 settembre infatti un fitto programma di eventi celebrerà il mese stendhaliano, in occasione del duecentesimo anniversario del passaggio in Brianza del grande scrittore francese. Le iniziative previste, tra cui concerti, rappresentazioni teatrali, esposizioni e convegni, sono organizzate da diverse realtà e associazioni della Città di Oggiono e patrocinate dal Comune, dalla Provincia di Lecco e dalla Regione Lombardia.

Tutto avrà inizio sabato 25 agosto con l’inaugurazione della prima postazione di bookcrossing a Oggiono, una novità in collaborazione con la Biblioteca Civica. Domenica 26 alle 18.30 invece andrà in scena Viaggio alla ricerca della felicità, spettacolo teatrale itinerante interamente dedicato alla figura di Stendhal.

La rappresentazione nasce da un’idea dell’Associazione Culturale Università del Monte di Brianza ed è una produzione Stendhart, scuola di teatro e danza dell’oggionese. Lecconews.lc ha incontrato in anteprima Nicola Bizzarri, attore professionista e insegnante di recitazione, per presentare questo suo nuovo lavoro del quale ha firmato regia e testo, oltre ad essere il principale interprete.

Nicola, cosa vedremo in “Viaggio alla ricerca della felicità” e come hai sviluppato questa idea?
L’idea dello spettacolo nasce per celebrare i duecento anni dell’arrivo di Stendhal a Oggiono, che risale proprio al 27 agosto 1818. Quando l’Università del Monte di Brianza mi ha avanzato questa proposta, ho cominciato a informarmi sul personaggio di Stendhal, che mi ha affascinato da subito. Ho pensato di impostare quindi il tutto sotto forma di un monologo che raccontasse in diverse tappe i momenti salienti della vita dell’autore. Viaggio alla ricerca della felicità sarà infatti uno spettacolo itinerante, che partirà dal centro remiero di Oggiono per poi spostarsi all’altezza del lavatoio di Bagnolo e si concluderà in Piazza Alta. Il tutto avverrà con l’ausilio di una maschera che mi permetterà di interpretare i diversi alter ego di Stendhal, che era un uomo dalle molte personalità e costantemente in cerca della propria identità. Non a caso ha utilizzato moltissimi pseudonimi e identità fittizie nel corso della sua vita e carriera artistica.

Sul palco non sarai però da solo, giusto?
Esatto, ad accompagnarmi ci saranno due ballerine, Loredana Mazzoleni e Marta Milesi che hanno ideato e curato la parte coreografica dello spettacolo e che appariranno per interpretare di volta in volta alcuni personaggi chiave dell’infanzia dell’autore, dando corpo sul palcoscenico alle mie parole. Inoltre ci sarà anche un soprano, Chiara Amati che scandirà alcuni passaggi della vita intonando liriche. Anche i brani sono stati scelti ricorrendo a opere coeve a Stendhal e ai compositori che egli amava. Infine non mancheranno i musicisti, con la presenza del maestro Giuseppe Mazzoleni e di Luca Redaelli al violino e del coro Vocis Studium Musicae.

Puoi spiegarci meglio il significato della maschera che utilizzerai e dirci qualcosa in più sull’uomo Stendhal?
Era un uomo costantemente alla ricerca di sé stesso e del suo posto nel mondo, della felicità come suggerisce il titolo, intesa come la piena conoscenza di sé, la sua natura più intima. Un’identità che ritrovava solo nei viaggi, nei suoi continui spostamenti che lo hanno portato a innamorarsi dell’Italia, di Milano e dei nostri luoghi, perché solo qui ha trovato la pace interiore, una sorta di tregua con sé stesso che non era riuscito a trovare nei libri, o nella carriera militare che l’ha condotto qui. Come ho detto, Stendhal ha usato molte identità e nomi fittizi dietro ai quali si nascondeva, come delle maschere pirandelliane che gli permettevano di mostrare una “faccia” sempre diversa e mutevole. Da qui l’idea di usare una maschera in scena per rappresentare il tema del doppio, fondamentale nel ritratto dell’autore.

Un’ultima curiosità: quanto tempo ti ha impegnato la preparazione dello spettacolo e cosa ti ha colpito di più nella figura di Stendhal?
Circa un mese per la mia preparazione (su testi autobiografici dello stesso Stendhal e saggi di altri autori), e la stesura del testo più altre due o tre settimane per la preparazione e l’allestimento dello spettacolo. Leggendo e studiando la sua figura, mi ha colpito l’amore profondo che provava verso il nostro Paese, lui francese che si definiva “milanese” come ha fatto scrivere anche nel suo epitaffio! In Italia ha trovato tutto quello che cercava: la felicità, l’Ispirazione, l’amore. In un periodo in cui spesso anche noi facciamo fatica a sentirci fieri di essere italiani e in cui l’orgoglio e l’amore per il proprio Paese sembrano essere valori antiquati, il personaggio di Stendhal mi ha affascinato e mi ha fatto riflettere molto.

A conclusione della serata del 26 agosto, in piazza Manzoni sarà possibile partecipare a un aperitivo stendhaliano, nei locali che si affacciano sulla piazza si potranno assaggiare i piatti amati dallo scrittore (la cotoletta prima di tutti). Lo spettacolo sarà invece a ingresso libero e in caso di pioggia verrà recuperato domenica 2 settembre.

F.R.