LECCO – La provincia di Lecco è al 5° posto tra le 107 province italiane in una speciale classifica che misura la capacità di garantire un’ampia ed efficace partecipazione al mercato del lavoro locale nel 2017.
Lo certifica il terzo rapporto annuale su “Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane”, realizzato dall’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro e presentato lo scorso 29 giugno a Milano nell’ambito del Festival del Lavoro 2018.
Il dato conferma le soddisfacenti performance del mercato del lavoro lecchese registrate dall’Istat in primavera, con un tasso di disoccupazione riferito al 2017 pari al 5,3% (settimi a livello nazionale con Bolzano miglior provincia italiana con il 3,1% di disoccupati).
Nel dettaglio, il 5° posto assoluto riguarda il livello di “competitività occupazionale” delle province italiane che si ricava da un indice sintetico di efficienza e innovazione del mercato del lavoro calcolato tenendo conto di cinque indicatori, di seguito analizzati.
Per quanto concerne il tasso di occupazione dei residenti tra 15 e 64 anni, la provincia di Lecco si classifica settima a livello nazionale, con una quota pari al 69,2% (prima Bolzano con il 72,9% e con una media nazionale pari al 58%).
Bene anche la posizione lecchese nelle classifiche riguardanti l’occupazione dei giovani tra i 15 e 29 anni, con una bassa percentuale di giovani inattivi (i Neet, ossia i giovani che non studiano, non sono iscritti a corsi di formazione e non lavorano) pari all’11,9% della popolazione giovanile in provincia, e con un tasso di disoccupazione dei giovani compresi tra i 15 e 24 anni pari al 14,9% (Venezia la migliore con solo l’8,3% di giovani disoccupati, ma con l’allarmante media nazionale del 34,7%).
Mediocre invece la posizione di Lecco nella classifica del gender gap, ossia lo squilibrio tra il tasso di occupazione maschile e femminile correlato alla suddivisione del carico familiare tra donne e uomini e al costo dei servizi di cura per i bambini: in questo caso la nostra provincia, con un tasso differenziale di genere pari al 17,2%, risulta solamente al 50° posto a livello nazionale, molto lontana dalla provincia più virtuosa (Trieste, con un differenziale del 7,4%).
Molto bene il posizionamento negli ultimi due indicatori che compongono l’indice sintetico, cioè la quota di occupati con alte qualifiche (5° posto a livello italiano con il 41,7% del totale degli occupati a livello provinciale) e la quota di contratti da lavoro dipendente “standard”, ossia a tempo indeterminato, pari al 71,5% del totale degli occupati in provincia (Lecco al 4° posto a livello nazionale e non lontana da Varese, prima classificata con il 73%).
Il consigliere provinciale delegato al Lavoro Giuseppe Scaccabarozzi commenta: “È stato possibile ottenere questo lusinghiero risultato anche grazie alla collaborazione di rete tra gli enti territoriali, tra cui la Provincia di Lecco con i suoi Centri per l’impiego, le parti sociali, i consulenti del lavoro. La caratteristica peculiare del nostro territorio è impegnarsi insieme per governare al meglio le dinamiche del mercato del lavoro locale attraverso iniziative di inserimenti e ricollocazioni lavorative, politiche formative, attenzione alle persone disabili e più fragili, gestione delle crisi aziendali. In questo contesto si inseriscono il Tavolo provinciale di Networking e gli accordi di partenariato per la stipula dei patti di servizio personalizzati con gli operatori accreditati. Non dimentichiamo però che è necessario lavorare ancora di più per favorire l’occupazione giovanile e femminile”.
Il Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Lecco Matteo Dell’Era dichiara: “Il rapporto annuale sull’andamento occupazionale del Paese, lasciatoci in dote dal Festival del Lavoro 2018 organizzato dalla nostra categoria a Milano, ha fatto emergere una fotografia della nostra provincia assolutamente virtuosa con una performance che ci ha visti al 3° posto a livello regionale e al 5° posto a livello nazionale. Non è un caso: sul nostro territorio i servizi all’impiego pubblici gestiti dagli uffici provinciali funzionano bene con principi di efficienza organizzativa ed efficacia nei risultati; non meno importante è la continua ricerca di migliori sinergie tra soggetti pubblici e privati per fare sistema con l’obiettivo economico-sociale di ottimizzare l’occupazione in termini quantitativi e soprattutto qualitativi. Non sorprende il 50° posto nella classifica nel rapporto occupazione uomo/donna data la tipicità del nostro distretto industriale prettamente metalmeccanico e molto meno sviluppato nel settore dei servizi e del turismo. Dove c’è invece da lavorare in prospettiva futura è nell’occupazione dei giovani: tutti insieme dovremmo fare un lavoro prima di tutto culturale con giovani, scuole e famiglie e parallelamente creare le condizioni affinché i nostri ragazzi, che rappresentano il nostro futuro, possano essere integrati efficacemente nel mercato del lavoro”.