“NON ESISTE L’ISLAM MODERATO”,
“SERVONO LEGGI DISCRIMINANTI”.
NON È LA LEGA MA VENTURINI

Ezio Venturini assessore 2LECCO – Parla di “nemici”, dell’impossibilità dell’esistenza di un Islam moderato e dell’integrazione tra arabi e occidentali. Non è un comunicato stampa della Lega ma una lettera inviata da Ezio Venturini, assessore all’Ambiente e ai Trasporti del Comune di Lecco (dove ad amministrare sarebbe una giunta di centro sinistra). L’assessore, in queste righe, sembra sostenere che dovremmo aver paura che ogni persona proveniente da un paese di cultura araba sia un terrorista, ma non solo.

Nel calderone dei pregiudizi, che un amministratore dovrebbe non alimentare ma combattare, finiscono anche “gli islamici che picchiano mogli e figli” e l’immancabile tema dei centri di accoglienza “che scoppiano”, perché “non possiamo accoglierli tutti”. Cosa ci sta dicendo Venturini? Che i terroristi picchiano le mogli? Che chi ha una concezione reazionaria della donne è un terrorista? Che i terroristi vengono dai centri di accoglienza?

Se l’analisi è confusa e carente, la soluzione del problema è chiarissima: “Servono leggi urgenti e speciali, magari discriminanti o antidemocratiche, ma in fondo siamo in guerra e una guerra si combatte fino in fondo senza troppi se, senza troppi ma”. Dunque la soluzione è quella di riportare il paese indietro di ottant’anni, sostituendo gli islamici agli ebrei?

Forse Venturini, concentrato su quello che succede all’estero, si è scordato che la Costituzione stabilisce che “L’Italia è una Repubblica democratica” nella quale “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“.

Di seguito la lettera di Ezio Venturini:

Esiste un Islam “moderato”? Esiste la teoria ” buonista” dell’integrazione?

Esiste forse solo un tentativo di farci credere che il nemico è costituito da una minoranza che vive in paesi lontani, e che la morte, il dolore, l’atto terroristico  riguardino sempre agli altri, ma in realtà è a casa nostra e ci potrà colpire in qualsiasi momento.

Un “amico “, allora, apparentemente vestito all’occidentale e perfettamente-inserito-nel-nostro-sistema-sociale con un permesso di soggiorno, o  addirittura con la cittadinanza, proprietario di un’automobile, che vive magari in un appartamento nella porta accanto con la propria famiglia. Sei poi la moglie viene amazzata di botte, o la figlia viene uccisa perché indossava vestiti occidentali o non si copriva il capo poco importa  lui è un “amico”, che però ci odia e ci disprezza che in nome dell’umanitarismo e dell’asilo politico accogliamo a migliaia per volta anche se i nostri centri di accoglienza straripano, scoppiano, e non si sa dove metterli.

Un “amico” che diventa “necessità” per pagarci le pensioni. (Almeno è questo che voglono farci credere). Un “amico” che si abbandona alle prepotenze ed esige l’alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza. Un “amico” che ci impone le proprie regole e i propri costumi, che aggredisce la maestra  negli asili perché vuole abolire il Presepe e Babbo Natale, che intasa i pronti soccorso per qualsiasi motivo pretendendo la priorità di cura, pena un’accusa di razzismo.

Cosa c’è di civile in una civiltà che non conosce neppure il significato della parola libertà, che dei Diritti dell’Uomo, da noi tanto evocati non vuole neppure sentirne parlare ? Che cosa c’è di civile in una civiltà che tratta le donne ad uso e  proprio piacere? Un Islam mite, progredito, moderato, quindi pronto a capire la nostra cultura non esiste e illudersi che ne esista uno buono e uno cattivo chi può definirlo quando gli stessi precetti rigidi e arcaici di un libro “sacro” impone guerre sante contro gli infedeli, quando impone differenze di genere nella libertà e nelle regole?

Tutti si stringono al dolore:

Mattarella: “i terroristi non rimarranno impuniti”

Tajani: “Ue unita nella difesa della pace”

Mogherini: “nostro pensiero con tutto popolo spagnolo”

May: “solidale contro il terrorismo”

Putin: “crimine crudele e cinico”

Trump: “spagnoli siate duri e forti “

Obama: “americani al fianco degli amici spagnoli”

Papa: “grande preoccupazione, prego per vittime”

Ma ancora quante ne dovremo sentire di queste  frasi di condanna e solidarietà senza prendere nessuna iniziativa europea, comune, strategica e immediata.
L’Isis perderà i propri territori, non avrà più sicuramente uno stato islamico, ma il problema si accentuerà in Europa con azioni solitarie lasciando morti,  rabbia e  disprezzo, alimentando sempre di più l’odio e l’intolleranza. Saranno magari sporadiche azioni che non utilizzeranno né bombe e tanto meno armi, ma semplicemente auto, furgoni e camion lasciando a lungo andare rassegnazione e sgomento e un grande vuoto.

Servono leggi urgenti e speciali, magari discriminanti o antidemocratiche, ma in fondo siamo in guerra e una guerra si combatte fino in fondo senza troppi se, senza troppi ma. Una cosa è chiara che dal 2001 ad oggi il terrorismo si è riversato piano piano a casa nostra non aspettiamo il momento in cui non potremo più fermarlo…