NELLE VOCI DEL CORO GRIGNA
MESOTELIOMA E GRANDE GUERRA.
IL DIRITTO AL LAVORO E ALLA VITA

coro grigna basilica 5 sett (5)LECCO – Fuori il primo sabato di settembre è rinfrescato da un vento nordico, poche le persone a sorridere nella sera e a camminare lungo le vie del centro ma in diversi hanno accolto l’invito che ha tappezzato le vetrine della città e delle bacheche, per partecipare all’elevazione musicale interpretata dal coro Grigna in favore del Gruppo “Aiuto Mesotelioma Lecco” all’interno della basilica della città.

Un lungo tragitto nel tempo, forse a tratti aspro, succede quando si parla senza troppe metafore e si arriva ai noccioli duri da ingoiare come una guerra, la morte di una figlia, una legge sorvolata, e poi la disperazione che partorisce la forza. Estasiato ed entusiasta il padrone di casa ma poche, anzi quasi nulle, le cariche presenti della nostra città, solo in prima fila l’assessore all’Urbanistica, con poche parole, vaghe. Anche dopo una serata talmente ricca di questioni aperte da far mancare il fiato.

Il mesotelioma è il dramma di chi subisce le infauste conseguenze dell’amianto sfibrato, malattia nascosta nella vergogna di uno stato che “per mancanza di fondi” si rifiuta di smaltirne i 32 milioni di tonnellate presenti nella nostra nazione, nonostante una chiara legge del ’92 ne avrebbe imposto la rimozione. Di questa quantità, 3 milioni di tonnellate sono solo in Lombardia.

coro grignaIntanto il canto dell’apprezzato coro Grigna, diretto da Riccardo Invernizzi, portava i cuori e le menti, col pretesto di storie alpine, in un forte sentimento di senso civico, lealtà, fraternità, volontariato,… per dire la potenza del bene e il coraggio di essere al fianco di chi dispera, magari intonando con delicatezza e provocazione, un canto. La formazione corale ha narrato cantiche di De Marzi, ha interpretato arrangiamenti del fondatore, il M° Scaioli, passando per la tradizionale “El Resegun” e le parole indimenticabili di Geminiani. Nei brani voli d’aquila, ardite vette, memorie pronte a essere rivissute, nostalgia, promesse d’amore e l’eco dei cannoni. Bivacchi sotto le stelle e a fianco il sangue del compagno ferito, poi il suono di una campana e il lento battito del cuore. Un ponte destinato a divenire leggenda, una nazione che mandava a morire i suoi ragazzi e intanto sventolava Bandiera Nera, mentre un rifugio bianco restava solo un vago ricordo.

Il coro Grigna torna così al fianco di chi necessita di aiuto ed alza la voce contro il mesotelioma, con la compostezza tipica degli alpini e la tenerezza di chi sa bene cosa significa il valore della vita. Ed è proprio il timbro unico di questo coro, inconfondibile, ad ammaliare sempre il pubblico, per far tornare gli ascoltatori dei bambini incantati, davanti a una montagna, con i propri sogni “tra il naso e la luna”. Il lago si agita e ancora una volta si spengono per un po’ i riflettori su un altro problema del nostro già difficile tempo, ma si spera che domani qualcuno si unisca al fondamentale operato del gruppo Aiuto Mesotelioma di Lecco (cel. 329 0915734 – www.gruppoaiutomesotelioma.org) .

Michele Casadio

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