‘NDRANGHETA AL NORD:
I PM DI “INSUBRIA” CHIEDONO
370 ANNI DI CARCERE

operazione insubria video rosMILANO – Condanne per oltre 370 anni di reclusione. E’ ciò che i Pm di Milano Paolo Storari e Francesca Celle hanno richiesto per i 35 imputati arrestati a novembre nell’ambito dell’operazione antimafia “Insubria” che ha smantellato le locali ‘ndranghetiste di Calolziocorte, Cermenate e Fino Mornasco.

L’indagine è iniziata nel 2012 a seguito di alcune denunce per intimidazioni e attentati incendiari a scapito di imprenditori e politici e, per la prima volta nella storia dell’antimafia, i Carabinieri del Ros sono riusciti a filmare le cerimonie di affiliazione alle cosche.

Gli imputati hanno scelto il rito abbreviato e sono accusati di vari reati, tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso. La pena più alta è stata chiesta per Michelangelo Cindamo, presunto capo della locale di Fino Mornasco. Per quanto riguarda gli indagati lecchesi, 14 anni e 4 mesi di carcere sono stati richiesti per Giovanni Marinaro, domiciliato a Calolziocorte e già condannato per associazione mafiosa in “Wall Street”. 13 anni e 4 mesi di carcere chiesti invece per i presunti vertici della locale calolziese: Antonio Mercuri, indicato dagli investigatori quale “padrino” e residente ad Airuno, e Antonio Mandaglio, indicato come “trequartino” e con casa a Carenno. Stessa pena chiesta per Marco Condò, nato a Lecco e residente nella bergamasca.

Nove anni chiesti per i fratelli di Condò, Antonio e Ivan, stesso lasso di tempo per Rosario Gozzo di Carenno, Vittorio Varrone di Lecco, Pietro Salvatore Valente di Torre de Busi, Antonino e Albano Panuccio di Dolzago, e per Luca Mandaglio (unico attualmente non in carcere). 9 anni 9 mesi e 15 giorni la pena chiesta per Nicholas Montagnese, 9 anni e 5 mesi per Bartolomeo Mandaglio di Vercurago, e infine 11 anni e 11 mesi per Giovanni Buttà di Calolziocorte.