MORTO MARCELLO PALTRINIERI
SEGRETARIO COMUNALE
E ASSESSORE A VALMADRERA

marcello-paltrinieriVALMADRERA – Scomparso questa notte Marcello Paltrinieri, 86 anni, residente da oltre quarant’anni a Valmadrera, dove era giunto dall’Emilia come segretario comunale, ruolo che ha rivestito per 25 anni con i sindaci Anghileri, Panzeri e Perego, fino alla fine del 1994, quando aveva accettato la proposta del nuovo sindaco Antonio Rusconi di diventare assessore al Bilancio, Patrimonio e Personale, ruolo che rivestì dal 1995 al 2004, nelle due giunte Rusconi. Lascia la moglie Giovanna, i due figli, Roberta e Paolo e i nipoti. I funerali si svolgeranno sabato 7 gennaio alle 10.30 nella Chiesa dello Spirito Santo di Valmadrera.

“Da giovane sindaco avevo assolutamente bisogno – dichiara Rusconi – di una persona di assoluta competenza al bilancio e già da mesi prima delle elezioni avevo chiesto a Marcello la sua disponibilità a ricoprire quel ruolo: si tratteneva praticamente tutto il giorno in Comune e per me sindaco era una sicurezza sapere che, nel caso di una mia eventuale assenza, Marcello sarebbe intervenuto con il suo stile di moderazione, con la capacità di ascoltare tutti i cittadini, ma anche con la dovuta serietà esigente che tutti dovessero pagare. Si sentiva un servitore dello Stato, termine oggi non più di moda e aveva il senso che il suo nuovo impegno fosse il dovere di una chiamata e non, come accade spesso oggi, il diritto di una pretesa. Ogni mese era consuetudine ritrovarci come giunta in allegria, spesso da Fernanda e Vincenzo, due figure straordinarie per la cultura delle ricette della cucina valmadrerese, e lui era sempre, a dispetto della serietà con cui guidava l’ufficio, il più divertente, con battute allegre sulla sua giovinezza in Emilia”.

“Era un modo straordinario per tenerci insieme e quella sua battuta “collaboro finché sono utile” segnalava una semplicità ed una competenza non comune – continua l’ex senatore -. Ogni anno era sempre il primo a mandarmi gli auguri, un affetto che continuava al di là degli impegni, ero il suo sindaco. Non era mai stato un politico, era però diventato un amministratore capace e competente, per me un amico prezioso: la politica per lui non era astratta teoria, ma concreta capacità di lettura delle attese della propria gente, la forma di politica più diretta, quella in cui il sindaco o l’assessore guarda in faccia il cittadino, che lo chiama il giorno dopo per avere una risposta chiara, quella visione chiara del valore delle autonomie locali, dove la politica si calcola più da vicino sulla misura della vita”.