MORTE PISCHEDDA/A GRAVEDONA
NON C’ERA IL CARDIOCHIRURGO,
PER QUESTO PORTATO A LECCO

PISCHEDDA F POLSTRADACOLICO – Aveva bisogno di un cardiochirurgo l’agente Francesco Pischedda, tragicamente morto dopo essere precipitato da un cavalcavia della SS36 durante un inseguimento a piedi di un malvivente moldavo. Solo che il cardiochirurgo all’ospedale di Gravedona, dove era stato portato immediatamente dopo la caduta, non c’era.

Da qui la necessità di trasportarlo al Manzoni di Lecco, dove è arrivato all’1 di notte: le avverse condizioni meteo impedivano all’elicottero di alzarsi in volo e all’ambulanza di andare veloce quanto necessario. Così all’1.50 il decesso, mentre Pischedda si trovava sotto i ferri.

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