MONTE SAN PRIMO. ANCHE I DEM DI LECCO CONTRO LO SCI A BASSA QUOTA

LECCO – Il PD Lecco nei giorni scorsi ha ricevuto da parte dei Giovani Democratici Como l’invito a rilanciare la loro iniziativa di raccolta firme contro la realizzazione di impianti sciistici al di sotto dei 1500 metri di quota sul Monte San Primo.

Questo progetto di ‘rilancio turistico’ intitolato “OltreLario: Triangolo Lariano meta dell’outdoor” prevede di spendere 5 milioni di denaro pubblico per realizzare un impianto di innevamento artificiale, piste da sci, impianti di risalita con quattro tapis roulant e nuovi parcheggi, su un monte abbandonato dallo sci alpino già nel 2013.

“Un progetto assurdo se consideriamo l’andamento degli ultimi inverni, con il cambiamento climatico in atto, la totale assenza di precipitazioni nevose a bassa quota e le temperature troppo alte anche solo per mantenere la copertura nevosa sui versanti a quelle quote – afferma il PD Lecco – Il territorio del San Primo e della Comunità montana Triangolo Lariano non rientra nella nostra Provincia di Lecco, ma questo non ci impedisce di esprimere il nostro totale sdegno per questo sperpero di denaro pubblico con il danneggiamento di un luogo di alto pregio paesaggistico, e la nostra solidarietà a tutta la Federazione PD e GD dell’altro ramo del Lario”.

“Inoltre, interventi di questo tipo in un territorio vicino al nostro legittimerebbero azioni simili, in parte per altro già finanziate da Regione Lombardia, sul nostro territorio – prosegue il PD – Crediamo fermamente che nel 2024, in un contesto di cambiamento climatico, lo sviluppo turistico non possa prescindere dalla sostenibilità ambientale delle azioni che vengono intraprese sul territorio. Chiediamo che l’investimento di denaro pubblico sia volto a beneficio di tutta la cittadinanza delle zone montane sul lungo periodo, e non solo in sostegno di alcune attività private che andranno ‘a scadenza naturale’ nell’arco di pochi o pochissimi anni, lasciando in eredità un paesaggio modificato per sempre, come già fanno oggi i vecchi impianti abbandonati e fatiscenti ancora presenti sul San Primo”.