MILANO – Sei anni e otto mesi a Ernesto Palermo. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare Roberto Arnaldi, stabilendo che non ci fu associazione di stampo mafioso. L’accusa aveva chiesto 16 anni per l’ex consigliere comunale entrato a Palazzo Bovara tra le fila del Pd, poi confluito nel gruppo misto.
E’ stata invece comminata la pena di quattro anni e sei mesi per Alessandro Nania e di tre anni e quattro mesi a Claudio Bongarzone, gli altri due imputati nel processo “Metastasi” che avevano optato per il rito abbreviato. Per entrambi erano stati chiesti dieci anni di carcere.
La Corte ha dunque condannato gli imputati, accusati di associazione di stampo mafioso, estorsione, corruzione, turbata libertà degli incanti, detenzione e porto illegale di armi, per associazione semplice e, a vario titolo, per turbativa d’asta, tentata estorsione ed estorsione. Tuttavia i pubblici ministeri Claudio Gittardi e Bruna ALberti hanno già fatto sapere che ricorreranno in Appello.
Anche il Comune di Lecco, già costituitosi parte civile, “prende atto della riqualificazione del reato contestato da “associazione a delinquere di stampo mafioso” ad “associazione a delinquere” risultante dal dispositivo di sentenza odierno” e conferma la sospensione dalla carica di Consigliere per Ernesto Palermo.