METASTASI/FORZA ITALIA
“INSEGNA” AL SINDACO
LA PROPRIETÀ TRANSITIVA

BRAMBILLA CON BOCCILECCO – In un lungo comunicato stampa la sezione lecchese di Forza Italia, rappresentata dall’ex ministro e deputato Michela Vittoria Brambilla e che pone capolista alle prossime comunali l’ex Questore Fabrizio Bocci, “anticipa un giudizio politico durissimo sul primo cittadino”. Ecco in forma integrale la lettera distribuita ai media.

FI-LECCO, PROCESSO METASTASI: “BRIVIO INGENUO O IN MALAFEDE”

“O il sindaco è un ingenuo, e allora non è opportuno riaffidargli il governo della città, oppure ha chiuso tutt’e due gli occhi, e peggio ci sentiamo”. Alla vigilia della deposizione di Virginio Brivio nel processo “Metastasi”, Forza Italia della provincia di Lecco, dopo un’attenta lettura degli atti, anticipa un giudizio politico durissimo sul primo cittadino e sulla sua solerzia, degna di miglior causa. Ecco perché.

CARTA CANTA
L’11 aprile 2014 Brivio è stato sentito dai P.M. Gittardi ed Albertini della Procura Antimafia, sui fatti dell’inchiesta Metastasi. Riferisce di essere stato contattato – nel giugno 2011 – dal Sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi (principale imputato del procedimento Metastasi), il quale si diceva preoccupato perché la Prefettura di Lecco non rispondeva ad una richiesta di informativa per la concessione del Lido di Paré.
Non si capisce bene a quale titolo, dato che la vicenda non riguardava la città di Lecco, tuttavia Brivio interviene e contatta il Prefetto ed il Vice Prefetto di Lecco.
Questi gli fanno presente che era consigliabile che l’amministrazione revocasse la concessione, anche se gli interessati avessero avanzato richieste di risarcimento, avendo la Prefettura rilevato “collegamenti con la criminalità organizzata in capo ad uno o più soci della Lido di Paré S.r.l.”.
Qualche giorno dopo Ernesto Palermo, Consigliere comunale di maggioranza a Lecco ed egli pure imputato nel processo, contatta il Sindaco, dicendosi interessato agli sviluppi della procedura prefettizia, giacché “conosceva qualcuno dei soci interessati all’intervento sul Lido di Paré”.
Poco tempo dopo, attenzione, Brivio viene contattato da una terza persona, Antonello Redaelli (anch’egli imputato in Metastasi), che si qualifica come socio della Lido di Parè S.r.l.
Brivio riceve Redaelli in Comune a Lecco (!) e Redaelli “manifesta con molta asprezza le sue rivendicazioni nei confronti dell’amministrazione di Valmadrera”, preannunciando una richiesta di risarcimento danni che il Redaelli quantificava in 200.000 euro.
Dopo aver di nuovo sentito Palermo, che pure auspicava una soluzione rispetto alla richiesta di danno, Brivio contatta Rusconi al fine di “trovare una soluzione nel senso di una transazione economica tra il Comune e la società Lido di Paré”; il tutto, secondo lui, al fine di “evitare ripercussioni ancora più negative sull’Amministrazione Comunale”.

brivio virginio fascia sindacoBRIVIO SI DA’ DA FARE
Dunque il giudizio sul Sindaco non può essere che tranchant!
Intanto ci si chiede come possa il Sindaco di Lecco interessarsi di vicende relative ad un altro Comune, impiegando tempo e sedi che dovrebbero essere riservate all’amministrazione di Lecco. Ma questo è il meno.
Il Sindaco viene a sapere in modo inequivoco dalla Prefettura che la società Lido di Paré ha collegamenti con la criminalità organizzata e che sarebbe stata opportuna una revoca, anche in caso di richieste risarcitorie. E lui che cosa fa? Si intromette per favorire una transazione che accolga la richiesta risarcitoria, rilevantissima, in favore di una società collegata alla criminalità organizzata.
Troppo zelo. Il Sindaco avrebbe dovuto tenersi ben lontano da una vicenda nella quale l’allarme rosso dell’infiltrazione mafiosa era già scattato: la Prefettura aveva parlato chiaro.
Fatta salva la presunzione di innocenza per tutti gli imputati, pare evidente che il Sindaco non è stato all’altezza del suo compito.

LA PROPRIETA’ TRANSITIVA
Un altro campanello d’allarme avrebbe dovuto suonare quando il consigliere Palermo dichiarò al sindaco il suo interesse e affermò di conoscere alcuni dei soci della “Lido di Paré”.
Basta applicare, come a scuola, la proprietà transitiva: se la società Lido di Paré ha collegamenti con la criminalità organizzata e Palermo si interessa alla società perché conosce alcuni dei soci… meglio fuggire a gambe levate dall’ “affaire”.
Invece nessun dubbio sfiora il sindaco.
Verso la fine della testimonianza, in effetti, riferisce di essere venuto a conoscenza dei rapporti tra Palermo e Mario Trovato solo dopo aver trattato la questione Lido.
Allora appare molto strano (lasciamo al lettore ogni commento) che in una intercettazione ambientale del 29 giugno 2011 (contenuta a pagina 347 della Comunicazione di Notizia di Reato del procedimento Metastasi) tra Redaelli e Palermo, quest’ultimo dica testualmente: “A me lo ha chiesto pure il sindaco Brivio e io gliel’ho detto, guardi dietro a tutto c’è Mario Coco… allora lui, quando gli ho detto così … ha detto va bene siamo più tranquilli”.

INGENUO O ……..?

 In conclusione, delle due l’una: o il sindaco è un ingenuo, e allora non è opportuno riaffidargli il governo della città, oppure ha chiuso tutt’e due gli occhi, e peggio ci sentiamo.

Forza Italia della Provincia di Lecco