LECCO – Il processo “Metastasi” – seguito all’omonima inchiesta del 2014 sulle infiltrazione mafiose nel lecchese – approda in Cassazione. La seconda sezione, presieduta da Pirercamillo Davigo, discuterà la sentenza della Corte D’appello nei confronti dell’ ex consigliere comunale Ernesto Palermo, Alessandro Nania (uomo ritenuto vicino al boss del clan Trovato) e dell’imprenditore Claudio Bongarzone, condannati rispettivamente a 6 anni e 8 mesi, 4 anni e 6 mesi e 3 anni e 4 mesi.
Il nodo più importante su cui la Corte Suprema dovrà esprimersi è il ricorso della Procura di Milano, che insiste anche per i tre imputati sul reato di associazione mafiosa. Durante il processo d’Appello il giudice si era rifiutato di utilizzare la memoria di 125 pagine depositata dal sostituto procuratore della Dda di Milano, Bruna Albertini, perché “Conteneva prove che non facevano parte del fascicolo processuale, quindi inutilizzabili”. Per ora ai tre è contestato solo il reato di associazione semplice con la conseguenza di pene minori rispetto a quelle comminate al clan dei Trovato, capeggiato da Mario Trovato, condannato in primo grado a 12 anni e sei mesi.