LECCO – Non viene sparato alcun colpo reale, ma la battaglia tra sindacati e Amministrazione comunale di Lecco prosegue. E si fa sempre più calda dopo l’assemblea dei lavoratori di Palazzo Bovara nella mattinata di oggi. “Abbiamo chiesto una sollecitazione a Procura della Repubblica, Anac e Corte dei conti in merito alla riorganizzazione – spiega Marco Paleari, Fp Cgil –, abbiamo inviato i documenti mesi fa, vogliamo sapere il loro parere”.
Intanto il malumore tra i dipendenti comunali cresce: in primis per la riorganizzazione della macchina comunale, ma anche per il fondo destinato a loro, di 96mila euro, destinato al raggiungimento di alcuni obiettivi, che però di fatto – lamentano rsu e sindacati – entrerà nelle tasche solo di un centinaio di dipendenti, scelti dai dirigenti. “Ma non si sa in base a che criteri – sottolinea Vincenzo Falanga, Uil Fpl –. Questi compensi extra dovrebbero essere versati in caso in cui saranno raggiunti determinati obiettivi, per mantenere eccellente il lavoro dei dipendenti. Ma ad alcuni lavoratori non sono stati nemmeno comunicati. Per questo ne chiediamo la sospensione”. Paleari attacca: “Questo è un caso evidente di faciloneria con la quale sta lavorando l’Amministrazione. Dice di voler premiare i dipendenti, ma senza criterio”.
Lo rimarca Italo Bonacina, rsu di Palazzo Bovara: “I soldi sono stati divisi a caso dai dirigenti, ma dal 2010 non viene erogato il premio di produttività”. E in più, anche i lavoratori sembrano tagliati fuori dalle comunicazioni. “Chiediamo che i dipendenti vengano coinvolti maggiormente nelle scelte dei vertici – afferma la coordinatrice delle rsu Doriana Tanzi –, ma questo non è stato fatto. Leggiamo dei cambiamenti interni sul sito internet del Comune, come chiunque”.
Così ora sono già state pensate le prossime tappe. In primis un incontro con il prefetto, per cercare di tornare a parlare con l’Amministrazione, ovvero il sindaco, Virginio Brivio, e il segretario generale, Michele Luccisano. Poi saranno possibili scioperi o presidi. “Contro di noi vengono anche organizzate azioni di contrasto – prosegue Paleari –. Per esempio nella giornata di oggi sarebbe stato previsto anche un corso per i dipendenti. Poteva essere spostato e invece è stato deciso di tenerlo ugualmente, di modo da non far partecipare alcuni lavoratori all’assemblea”. Alla fine, infatti, sono stati una sessantina i presenti in Sala Ticozzi, luogo dove è avvenuto l’incontro.
Il malumore resta tra i lavoratori, anche se non sempre viene a galla del tutto. “Per esempio la gestione dei dirigenti, a cui non si è arrivati ancora a una conclusione dopo due anni è figlia del tipo di lavoro dell’Amministrazione. E ci sono alcuni dipendenti che stanno chiedendo il nullaosta per poter trasferirsi in altri enti per questo. Oltre a un dirigente che se ne andrà a inizio 2017”.
Enzo Cerri, Fp Cisl, non ha dubbi: “Siamo senza dialogo con questa Amministrazione da tempo immemore. Sicuramente da prima dell’estate. Non ricordo azioni del genere da parte di altri Comuni che si definiscono di centrosinistra. Questa è la cosa più brutta”.