MALTRATTAVANO IL FIGLIO POI UCCISO A CALOLZIO. CHIESTE CONDANNE

LECCO – Chiesta la condanna dei genitori di Malcon Mazou Darga, il 23enne originario del Burkina Faso ucciso alla stazione di Calolziocorte il 29 agosto dello scorso anno da Haruna Guebre. I genitori del 23enne sono accusati di presunti maltrattamenti del figlio, che risalirebbero al 2011.

I fatti sono stati ricostruiti oggi, davanti al collegio del tribunale di Lecco, presieduto dal giudice Bianca Maria Bianchi, a latere i giudici Paolo Salvatore e Gian Luca Piantedosi, e il fascicolo è stato aperto nel 2017 su un episodio del 2011. In quell’occasione Malcon Mazou Darga, che veniva seguito al pomeriggio per i compiti, avrebbe raccontato di aver subito maltrattamenti dai genitori che avrebbero usato le maniere forti, un filo della corrente elettrica come metodo di correzione. La vicenda è riemersa nel 2017, quando Malcom Mazou Darga venne fermato dai carabinieri per un presunto furto. Lì si sfogò e raccontò anche di quanto accadeva in famiglia e di cui era a conoscenza un’operatrice scolastica, che è stata sentita nell’udienza odierna e che ha spiegato dell’episodio risalente al 2011. L’accusa ha chiesto la condanna per entrambi, il padre Y.D. e la madre Z.G., a un anno e 4 mesi. L’avvocato Massimiliano Vivenzio, che difesa la coppia, ha respinto le accuse, sostenendo che i genitori di Malcom Mazou Darga, hanno sempre avuto un comportamento irreprensibile in famiglie a dove – prima ad Airuno e ora a Calolziocorte – risiedono. L’avvocato Vivenzio ha chiesto l’assoluzione della coppia, il presidente del collegio ha aggiornato l’udienza al 5 dicembre per la sentenza.

A.Pa.

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