MALGRATE ACCUSA: RIAPERTURA UFFICIO POSTALE, ENNESIMO POSTICIPO (IL 5°)

MALGRATE – Abbiamo ricevuto ieri pomeriggio la quinta laconica comunicazione – esatta fotocopia delle quattro precedenti – dalla filiale di Poste Italiane di Lecco che “la riapertura dell’ufficio postale di Malgrate slitta nuovamente al 30 gennaio p.v.”. Lo segnala Flavio Polano, sindaco della località dell’hinterland lecchese.

“Continua dunque – dopo 5 posticipi – il disagio per i malgratesi – soprattutto la popolazione anziana – di dover recarsi alla filiale di Valmadrera. È davvero inconcepibile e inaccettabile questa gestione di un servizio pubblico molto utilizzato dai cittadini”.

Ancora Polano fa una breve cronistoria “giusto per ricordare i fatti che giustificano l’incazzatura del sottoscritto. Il 20/6/2023 arriva la comunicazione che, per lavori di ristrutturazione alla sede postale per renderla più smart con l’aggiunta di nuovi servizi, dal 3 luglio al 16 settembre l’ufficio verrà chiuso. L’ufficio viene chiuso ma non si vede nessuno a lavorare. Il 3 agosto arriva la comunicazione che per problemi con la ditta appaltatrice, l’ufficio viene riaperto. Il 7 settembre comunicano che dal 19 settembre al 16 novembre l’ufficio viene chiuso per l’effettuazione dei lavori. Il 14 settembre arriva la comunicazione che l’apertura viene posticipata al 5 dicembre. Il 28 novembre arriva nuova comunicazione che la riapertura viene posticipata al 19 dicembre. Il 18 dicembre arriva nuova comunicazione che la riapertura viene posticipata al 9 gennaio 2024. Il 9 gennaio arriva nuova comunicazione che la riapertura viene posticipata al 19 gennaio 2024. Ieri arriva nuova comunicazione che la riapertura viene posticipata al 30 gennaio. La motivazione è sempre la stessa: “posticipo causa problematiche sopraggiunte e non prevedibili”.

“Non so chi sia il direttore dei lavori che sta gestendo questo intervento ma francamente mi pare appartenga alla categoria dei “dilettanti allo sbaraglio”. Nei lavori pubblici la complessità derivante dalla compresenza di più ditte, il reperimento dei materiali, ecc.  e gli imprevisti sono aspetti frequenti. Quindi bastava dire, fin dall’inizio, che i lavori sarebbero durati un tempo più lungo con la garanzia però del rispetto di tale tempistica. Questione di buon senso, sano realismo e capacità tecnica che mi pare siano totalmente assenti. Quindi – conclude il primo cittadino – non ci resta che attendere con fiduciosa speranza il 30 gennaio per stappare (forse????) la bottiglia di spumante che nel frattempo, invecchiando, è sicuramente diventato più buono”.

RedPol