MAGNI E DORI: DUE ELETTI
PER LA SINISTRA LECCHESE.
“PREMIATO IL NOSTRO LAVORO
E LE PROPOSTE CONCRETE”

LECCO – Tino Magni è senatore, unico rappresentante lecchese in parlamento, e scatta anche il seggio Lecco-Como-Sondrio quindi Devis Dori è deputato. Nonostante la vittoria della destra meloniana e sovranista, a Lecco Alleanza Verdi e Sinistra contribuisce ad eleggere due parlamentari, un risultato frutto di percentuali in provincia di Lecco e in Lombardia insperatamente più alte di quelle nazionali, segno che le candidature credibili e il lavoro nei territori paga.

Il responsabile organizzazione di SI è stato eletto nel listino plurinominale di Milano, quello guidato da Ilaria Cucchi, che avendo conquistato l’uninominale di Firenze libera il posto a Magni. Devis Dori, capolista nel listino Camera di Lecco, Como e Sondrio, beneficia dell’ottimo risultato nella provincia e viene confermato deputato. Nel collegio dove correva Magni, la lista ha totalizzato il 6,43% dei voti, addirittura quasi doppiando la percentuale nazionale.

Anche il 3,82% conquistato a livello provinciale è un dato positivo in particolare se comparato con il 2.6 % che prese Liberi e Uguali nel territorio nel 2018. Anche nel capoluogo Lecco il 4,74% è un dato molto più alto rispetto alle ultime politiche, segno di un movimento che cresce con ottimi risultati anche a Dolzago (6,18%) , Calolziocorte (4.29%.), Osnago(6.99%), Verderio (5,16%), Abbadia (5,27%), Barzanò (6.99%), Casatenovo (4,88%), Malgrate(5,47%) , Merate (4.50%.), Olgiate Molgora (5.51% ), Montevecchia(5.54%), Cernusco Lombardone (4,87%) e Mandello del Lario (4.46%) .

“Come coordinamento provinciale lecchese siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – commentano gli esponenti di Sinistra Italiana Lecco – frutto del lavoro che stiamo portando avanti, non solo all’interno degli enti locali dove siamo presenti ma anche con le mobilitazioni e proposte concrete su temi come i diritti civili, il lavoro, l’ambiente e l’istruzione“.

“Alleanza Sinistra e Verdi ha lavorato nei mesi precedenti al voto per un accordo tecnico tra le forze progressiste che avrebbe permesso un risultato meno duro. È evidente che la frammentazione del centrosinistra ha consegnato la vittoria alla destra. Quello che adesso sicuramente non faremo è abbandonare il campo, perché come diceva Bertolt Brecht ‘Chi combatte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso’. Continueremo a parlare con tutte e tutti dei veri problemi del nostro tempo: l’emergenza sociale e ambientale. I nostri parlamentari faranno quanto necessario per tutelare il fondamento della nostra democrazia, ovvero la Costituzione antifascista e repubblicana con tutte le sue garanzie e la difesa della ambiente e delle persone che in questo momento complicato stanno facendo più fatica”.

“Non possiamo infine non essere preoccupati per l’alto astensionismo che, come riportato da alcuni istituti di ricerca, è soprattutto il risultato della disaffezione da parte delle persone più fragili del nostro Paese. Lavoreremo – concludono da SI – perché la politica torni a essere percepita come strumento per migliorare concretamente le condizioni di vita anche di queste persone”.