“MA QUALI SOMME URGENZE?”
IVANO DONATO: “CRITICITÀ NOTE
A BRIVIO ALMENO DAL 2013″

Ivano Donato Appello per leccoLECCO – C’è un nuovo elemento che si aggiunge al capitolo delle “somme urgenze” ed è destinato a complicare la vicenda, minando alla base le premesse sulle quali la giunta comunale ha autorizzato il ricorso a questa procedura. “Nessuna emergenza”, secondo la ricostruzione del consigliere comunale ed ex assessore Ivano Donato, che ha portato alla luce quanto emerso in una seduta di Palazzo Bovara del 2013, in occasione dell’approvazione della delibera numero 78 sulle “variazioni per assestamento generale al bilancio di previsione 2013 e al bilancio pluriennale”.

Il contesto è quello di una già grave difficoltà economica: “Gli effetti della mancata alienazione di via Roma, si scaricano tutti sulle possibilità di fare investimenti, che, quindi, sono ridotti quasi a zero, con il relativo congelamento di tutta la programmazione relativa – spiegava l’allora assessore Elisa Corti – In questo contesto i Comuni per far tornare i conti avevano due possibilità: aumentare le entrate tributarie o tagliare ulteriormente le spese. Il Comune di Lecco ha scelto questa seconda strada”.

La parola d’ordine del 2013 era dunque abbattere i costi, ma proprio su questo punto l’allora assessore ai Lavori pubblici Francesca Rota tenne a ribadire alcuni dati “in modo molto più preciso a tutto il Consiglio Comunale, ai quaranta consiglieri, perché tutti dobbiamo prendere contezza di come siamo in questo momento combinati rispetto alle opere pubbliche”. Ecco quali sono gli interventi indicati nel 2013 come urgenti: “Noi abbiamo esattamente in questo momento il Palazzo Bovara, di 5.600 metri quadrati, che ha necessità di una ristrutturazione globale; a Villa Manzoni, sono 3.000 metri quadrati; al Palazzo Belgioioso, 2.700 metri quadrati e al palazzo di via Sassi per 4.400 metri quadrati. All’interno di questi edifici ci sono tutti i nostri dipendenti comunali, per quanto riguarda il Palazzo Belgiojoso e Villa Manzoni ci passano qualcosa come dai 35 ai 40 mila ragazzi all’anno. Di fronte a queste strutture che noi abbiamo necessità urgente di sistemare, quello che io dico è: che cosa facciamo? E mi rivolgo al Consiglio Comunale, perché non è immaginabile che il bilancio pluriennale non possa prevedere un investimento”. Infatti a fronte dei circa 20 milioni che Rota aveva chiesto venissero previsti nel bilancio 2016 per le opere pubbliche, ne aveva spuntati solo 2.534.000.

andrea frigerioMa la maggioranza di allora non accolse l’accorato appello dell’assessore ai Lavori pubblici. “Io penso che siamo consapevoli che il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio è un principio inderogabile per il nostro ente e siamo consapevoli anche che in questi periodi di crisi, per raggiungere questo equilibrio, occorre assumersi responsabilità e decisioni che talvolta possono anche costare qualche amarezza o delusione da parte di chi è chiamato a rivestire dei ruoli istituzionali – intervenne il consigliere Andrea Frigerio –. Ovviamente quali sono le spese che possono essere sospese? Le spese che possono essere sospese, sono le spese sulle opere pubbliche e la spese sugli investimenti in questo periodo. Quindi la scelta, da come si vede, è stata una riduzione drastica sulle opere pubbliche, che, come dice giustamente l’assessore, non vuol dire soltanto opere pubbliche nuove, ma vuol dire meno manutenzione, meno interventi di miglioria. Dovremo convivere, suppongo io, con magari qualche buca sulle strade in più, con qualche taglio di albero in meno”.

Gli aspetti di questa vicenda del 2013 che avrebbero forte ripercussione su quella attuale delle somme urgenze sono due: da un lato la maggioranza di allora era ben a conoscenza della gravità della situazione in cui versavano gli edifici pubblici che quest’estate sono stati oggetto di interventi di somma urgenza, e dall’altro è proprio per una decisione politica di quella maggioranza che si è scelto di investire su altre “variabili”. “Queste variabili sono l’educazione e quindi la scuola e quindi il mantenimento di alcune convenzioni, il mantenimento di certi interventi sulla scuola, l’innovazione, gli accordi che abbiamo preso col Cnr e col Politecnico, il welfare e non ultima la cultura, cioè sono settori per i quali siamo riusciti a contenere la riduzione degli impegni, ma che sono, secondo me, investimenti a lungo termine”, aggiungeva ancora Frigerio.

“Valsecchi, avallato dalla giunta, ha giustificato questo intervento dicendo di aver avuto in eredità una situazione disastrosa, ma la stessa era già stata ampiamente segnalata alla precedente amministrazione – evidenzia Donato – dunque Brivio avrebbe dovuto tenere conto di queste segnalazioni e prevede nel bilancio le risorse per porvi rimedio. La somma urgenza non può essere utilizzata come soluzione alternativa ad una manutenzione ordinaria, ma serve a fronteggiare situazioni imprevedibili che mettono in pericolo la pubblica incolumità. Anche qualora ci sia l’esigenza di muoversi velocemente ci sono altre procedure. Se si usa la somma urgenza senza che ve ne siano i requisiti si commette un illecito”.