M5S LECCO: “SOSPENDETE IL PGT
FINCHE’ NON CI SARA’ CHIAREZZA
SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE”

100_1405LECCO – Ferma tutto! E’ l’urlo alla sala di comando lanciato dal MoVimento 5 Stelle, nell’osservazione depositata stamane in Comune a Lecco. Oggetto di preoccupazione è il PGT, soprattutto: “Alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto l’arresto per reati associativi di tipo mafioso del Consigliere Comunale Ernesto Palermo, componente della Commissione I “Lavori pubblici e patrimonio”, della Commissione III “Politiche sociali” nonché della Commissione V “Pianificazione, sviluppo territoriale, trasporti, ambiente”.

Uno strumento di pianificazione urbanistica che comunque  – con o senza eventuali infiltrazioni mafiose – non piace ai grillini, che infatti lo definiscono: “Molto modesto, di corto respiro, ed incapace di permettere una autentica pianificazione”, insomma “privo di fantasia e innovazione”;

Che cosa ci avrebbero quindi voluto trovare? Attenzione una residenzialità “non massiva”, sensibilità nei confronti del “commercio al minuto con un fermo a nuovi insediamenti della grande distribuzione”, il mantenimento della destinazione produttiva per le aree che già prevedevano la presenza industriale o artigianale; programmazione verso un turismo diverso dal ‘mordi e fuggi’ e infine parcheggi che favoriscono l’interscambio.

In definitiva, però si tratta di una azione di ‘disturbo’, di sollecitazione a tracciare nuove linee, perché tecnicamente non esiste retroattività nei PGT.

Sotto, il testo integrale dell’osservazione:
“Il PGT della Città di Lecco, così come è stato proposto dalla Giunta, risente di tutte le difficoltà e le problematiche che hanno portato al suo concepimento. L’aver attraversato, negli anni, Giunte di diverso orientamento politico, con tutte le conseguenti mediazioni, ha inquinato la vena innovativa e propositiva che un documento di questa fondamentale importanza dovrebbe avere per il futuro della Città. Dovrebbe essere un documento di indirizzo, mentre si limita ad essere, nella più benevola interpretazione, una fotografia, logora e superata, dell’esistente, integrata con il tentativo di accogliere le istanze ed i desiderata di forti gruppi di pressione ben identificabili e riconoscibili.
Ogni scelta ha un suo perché, non è casuale, ed è troppo raramente fatta nell’interesse del singolo cittadino od a sua tutela. Anche il fatto che l’elaborazione definitiva sia stata demandata agli Uffici ha dato un sostanziale contributo a questo modesto esito. Mancano la fantasia e l’innovazione derivanti da chi si è già confrontato con altre situazioni e realtà, manca di proposta strategica e progettuale. Non esiste, al suo interno una pianificazione di indirizzo se non quella derivante dalla mediazione tra politica e gruppi ed interessi di potere, così come avviene quando la redazione e le scelte sono demandate a chi ha, per compiti e professione, quotidianità con la stessa politica e con gli stessi gruppi di interesse.
Si promette un fermo al cemento ed alla edificazione, ma poi ci si limita a fermare qualche iniziativa di singoli cittadini alla ricerca da tempo del proprio agognato realizzo di sogno abitativo, consentendo insediamenti massici e massivi a vantaggio di gruppi ed interessi economici ben consolidati. In definitiva meno cemento per i cittadini, molto più cemento per gli affari.
Si illustra come, a vantaggio del fondamentale e vitale commercio al minuto, si introduca un fermo a nuovi insediamenti della grande distribuzione e poi, in luogo di risolvere i problemi che zavorrano le singole minute attività commerciali, si introduce la norma che consente una corsia preferenziale a chi voglia realizzare i megastore che sono al di fuori delle possibilità dei singoli, ma sono nelle potenzialità di potentati economici anche estranei alla storia ed alla tradizione commerciale cittadina.
Si rivendica una storia fatta di industria e di operosità, dichiarando un impegno alla salvaguardia dei posti di lavoro, e si privilegiano scelte che premiano, con mutazione in destinazioni urbanistiche più favorevoli, aziende ed imprenditori che dismettono o si trasferiscono al di fuori e lontano dal contesto cittadino con conseguente pesante riflesso occupazionale. Addirittura in aree ove gravitano aziende in grave difficoltà e con il futuro incerto, in luogo di serrare le fila ed impedire speculazioni, si garantiscono già lucrose diverse destinazioni quasi ad incentivarne la rapida dismissione con conseguenti gravose ricadute occupazionali. Quella che qualche anno fa era conosciuta come la Manchester del Lario, con questo PGT viene indirizzata a divenire solo una spenta ed anonima città dormitorio.
Si sbandiera di voler indirizzare la Città verso il turismo, ma quanto proposto, anche come normativa, indirizza verso la forma deteriore di turismo, quello mordi e fuggi, con tanti costi e disagi per la cittadinanza lecchese, e scarsa ricaduta e vantaggi, e non verso un turismo stanziale, qualificato, supportato da strutture commerciali adeguate e da iniziative culturali di richiamo per le quali non si ritagliano spazi adeguati e compatibili con il tessuto cittadino, la sua storia e la ricchezza delle bellezze naturali esistenti.
Si cerca di imporre una mobilità diversa, incompatibile anche con l’orografia, la struttura urbana cittadina, e le necessità dei suoi abitanti, e non si trovano risposte per meglio disciplinare la viabilità esistente, per metter fine alla giungla dei parcheggi, per favorire un
reale e praticabile interscambio che non rimanga solo un tratto di penna inutile, ma possa essere utile, fruibile, praticabile ed incentivante per i cittadini.
In definitiva un PGT molto modesto, di corto respiro, ed incapace di permettere una autentica pianificazione. Dopo tanti anni, attese ed aspettative, Lecco meritava ben altrorisultato.
Alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto l’arresto per reati associativi ditipo mafioso del Consigliere Comunale Ernesto Palermo, componente della Commissione I “Lavori pubblici e patrimonio”, della Commissione III “Politiche sociali” nonché della Commissione V “Pianificazione, sviluppo territoriale, trasporti, ambiente”:
RICHIEDIAMO la SOSPENSIONE dell’iter di approvazione del PGT in attesa dell’accertamento dell’esistenza di eventuali abusi e irregolarità da parte della Autorità Giudiziaria”.