LUCIA CODURELLI, QUELLA
“EX” PARLAMENTARE
CHE LAVORA NELLE RETROVIE

Arriva poco dopo le nove del mattino, mentre appende il cappotto l’ancora onorevole Lucia Codurelli lancia un’occhiata al salone della sede provinciale del Pd lecchese e al materiale elettorale  e subito dopo iniziano le istruzioni alle tre giovani donne presenti, Enrica, Sonia e Mara

Codurelli LNon si è ricandidata , ma ora lavora per far eleggere gli altri e s’impegna anche con durezza nella macchina elettorale. “Ho fatto un passo indietro come parlamentare, non mi sono dimessa dal partito” precisa. Una sottolineatura non casuale, perché già nel dicembre 2011 Lucia Codurelli si era dimessa all’indomani del proprio voto a favore della Manovra Monti che l’aveva messa a disagio. ‘Fedele alla linea’ sì, però con protesta. Poi ci ha pensato Bersani a convincerla e alla fine di gennaio 2012 annunciava di ritirare le dimissioni con queste ragioni: “Il nostro Paese sta vivendo un momento difficile e sono consapevole, come tutti voi, che bisogna prendere scelte difficili e complicate, ancor più oggi per la grave situazione del paese determinata dal governo sciagurato PDL e Lega. La Lega che anche oggi ha mostrato subalternità a Berlusconi, come sempre sulle questioni meno nobili, salvando Cosentino dal Carcere“.

Lecito pensare che il suo ritiro parta da lì, però l’onorevole operaia specifica – mentre staziona tra scatoloni e manifesti un po’ arrotolati e un po’ stesi a terra – che “Nonostante l’età (62 anni, ndr) penso che sarei stata riconfermata, guardando a tutte le pressioni ricevute”. Allora a che cosa si deve la rinuncia? “La politica ha bisogno di aria nuova e non solo quella. Di fronte alle evidenze nuove, il rinnovamento dovrebbe riguardare tutti gli ambiti. C’è un futuro diverso a cui guardare, quindi largo ai giovani”. Sembra una litania e in effetti Codurelli aggiunge con severità: “L’ho detto alle ragazze candidate, non potete più dire che non avete spazio, ora la possibilità vi è stata data, giocatevela bene. Avete una tripla responsabilità: verso chi vi voterà, verso chi vi ha dato fiducia e verso il cambiamento”.

Si dichiara soddisfatta per l’effetto prorompente delle primarie soprattutto nei confronti del femminile, perché – ricorda Codurelli – le donne sono sempre state numerose in politica ma facevano fatrica ad ottenere posti rilevanti. “Oggi si parla correttamente di demoocrazia paritaria. Dopo gli anni in cui le femministe si sono ritirate nel privato, quelli in cui si teorizzavano le quote rosa e infine i periodi bui in cui le donne si sono accodate al potere, finalmente le primarie hanno reso giustizia e legittimato le donne”.

Da sinistra Enrica, Sonia, Mara e la Codurelli
Da sinistra Enrica, Sonia, Mara e la Codurelli