L’OPINIONE/UNA FRITTATA LA CENA PER CHI A PANCIA VUOTA NON DONA

Cara Lecconews,

I comunicati di Comune e Girasole in merito al pasticcio della “cena per il Teatro” sono la dimostrazione che è stata ulteriormente apparecchiata dal Sindaco la tavola verso i cittadini con chiacchiere posse, trasparenza coperta, stracotto del far credere, zuppa e pan bagnato, fumo spacciato per arrosto con in più il conto salato della presa in giro.

Abbiamo infatti un Sindaco che al posto di servire la Città si serve di un tutto suo rimpasto di dati spolverati come fossero zucchero a velo per coprire l’evidenza di una raccolta fondi non lievitata per risultati e bruciata per sua incapacità.

Parla di un risultato positivo economico e sociale quando è evidente invece sia stato un colossale flop, un mappazzone immangiabile, per dirla nuda e cruda.

Omette volutamente di scrivere negli ingredienti dei soldi raccolti, che ci sono state due donazioni di Enti para-pubblici, 35.000 euro dalla Fondazione Comunitaria e altrettanti da Acinque, che in quest’ultimo caso son pure frutto di bollette pagate più del necessario, nonché da un “misterioso” imprenditore per altri 50.000 euro che fanno da soli 120.000 euro sui 132.000 totali.

Quindi solo 12.000 euro, in ben 6 mesi, da tutti gli altri. Peccato che il costo all’agenzia pubblicitaria per questi è stato di 50.000€.

I conti quindi non tornano e le farloccate di Gattinoni stridono come coltelli sui piatti vuoti sebbene di questa sua tremarella nel fare addizioni e sottrazioni, basta vedere spese e aumenti di tasse, né eravamo già a conoscenza.

Tratta cittadini come Bancomat. E millanta partecipazione che non c’è.

Da qui una cena da 150 euro a commensale (che roba Contessa) perché nel tempo di cottura indicato dal Comune per la Raccolta Fondi non è arrivato pressoché nessuno.
Come contorno a un cibo indigesto, questa Cena a invito a quelli che han bisogno di mangiare per fare beneficenza, visto che in tutti questi mesi si erano guardati bene dal farla, è stata fatta alla chetichella e con un ristorante privato.

Gli altri ristoratori non erano degni?
Gli allievi dell’alberghiero di Casargo o dell’Aldo Moro o i sempre qualitativi alpini non erano abbastanza chic?

È imbarazzante la frittata giustificatoria di Gattinoni per questa Cena della disperazione.

Presto farà una cena in piedi all’aperto, per i poveri, a pane e pane. Per il Comune dice sarà un successo perché i poveri hanno pochi soldi ma sono tanti.

Paolo Trezzi

 

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