L’OPINIONE. L’AUTODISERTARE DEL PD IL PROPRIO ‘NO ALLE GUERRE’

Cara Lecconews

Nella Giornata della Memoria leggere quanto scritto nel Comunicato stampa senza memoria (ne presente) del segretario cittadino del PD Fausto Crimella è desolante.

A che livelli di ipocrisia si può arrivare se si scrive e dichiara “bisogna ribadire con forza il nostro No alle guerre”?

Dire no alle guerre – in un comunicato e mai negli Atti amministrativi, assembleari, parlamentari – ed essere nel contempo rappresentante, nemmeno da oggi, del PD è irrispettoso e offensivo per la mancanza di rispetto verso i cittadini.

Il Pd è quello che è stato ed è ancora:
quello che ha sostenuto e continuare a sostenere ad oltranza la guerra in Ucraina;
quello che la scorsa settimana ha rivotato la delega in bianco al Governo Meloni per continuare a fornire qualsiasi armamento alla guerra;
quello che nei fatti è silente, anche in Europa, davanti alle violenze, sterminio e alla guerra quotidiana di Israele contro i civili in Palestina;
quello che ha venduto e dall’opposizione approva la vendita, da anni, di armi prodotte in Sardegna all’Arabia Saudita contro Yemen;
quello supino alle missioni militari dall’Afghanistan a ovunque per false esportazioni di libertà e democrazia.

Il PD è lo stesso partito che al Governo ha aumentato, sempre, ogni anno, le spese militari, e anche dall’opposizione uguale – oggi siamo arrivati a 28 miliardi di euro all’anno – soldi, enormi, sottratti di fatto a Sanità, Istruzione, Lavoro, Pensioni… Welfare in generale.

Per non parlare delle guerre contro i migranti di cui il PD con altri è stato
promotore, attuatore e firmatario:
di reiterati Accordi bilaterali con la Libia e la vendita di motovedette, armi e addestramento;
d
i Accordi Europei con la Turchia per impedirne, in ogni modo, l’arrivo;
d
ella creazione dei lager per i migranti creati in questi decenni;
d
i una Guerra contro i migranti diffusa e securitaria.

Che è una guerra altrettanto indecente anche senza missili e bombe.

Nessuna, mai, azione vera, reale, dentro le Istruzioni, con i propri parlamentari anche locali, i propri Ministri, però, come oggi, puntuali nelle Feste Commemorative coi Comunicati stampa di circostanza, per lo spazio di un giorno e una riga, a essere Contro le guerre.

A parole, insomma.
Ormai ripetute a memoria ma sempre disertate dal concretizzarle.

Boris Vian