L’OPINIONE/BOLLETTE AL BAR:
“COSÌ È UN COCKTAIL AL BUIO”

Cara Lecconews,
bisogna far luce sulle bollette che i commercianti voglion esporre fuori dai loro bar

Le dichiarazioni del rappresentante Fipe, Marco Caterisano lo richiede ancor più se necessario visto che gli ingredienti che si stan portando avanti paion essere per un cocktail:

– Abbassare le tasse
– Evitare aumenti salariali ai dipendenti
– Avere contributi pubblici anche locali
– Giustificare altro ritocco listino prezzi
– Mantenere tavolini tracimanti in piazza

Se non sembra troppo irriverente metto almeno un ombrellino bucato come guarnizione.

Gli aumenti della luce, “di 3 o 4 volte” come denunciato da Caterisano sono altrettanto diffusi nelle famiglie che però non han nessuna opzione di risparmio o leva, perché non posson alzarsi lo stipendio e a loro i prezzi dei prodotti si sono già alzati e non con il listino dei grossisti come per i bar ma da consumatori finali, con l’iva, che il bar scarica, e i bonus Covid ricevuti son stati pochi a differenza dei negozianti.
Non è una guerra tra poveri.

Caterisano poi ci mette l’oliva.
Dice che “con l’aumento della luce di 3-4 volte a luglio e quello delle materie prime la marginalità si è ridotta ai minimi”.
Vien da chiedersi con aumenti del 400% della luce e quello dei prodotti quanto erano allora di grazia queste marginalità, fino al mese scorso e pure prima.

Mettiamoci quindi anche la cannuccia.
Visto che il conto va fatto per intero diventa utile chiedere ai titolari dei bar, lo si legga come una richiesta, suggerimento, atto doveroso quello di non esporre solo la bolletta della luce ma anche, di grazia, i bilanci consolidati, i corrispettivi, il costo personale, bonus pubblici, bolle e fatture degli ultimi 10 anni, bastano gli ultimi 5.

Anche perché aumenti del listino prezzi in questi due anni ci son già stati con motivazione Covid e vediamo tavolini pieni e affluenza da record ogni giorno

Poi con questo cocktail brindiamo tutti assieme.
Forse.

Paolo Trezzi
Lecco