L’OPINIONE: TAVOLINI DEI BAR,
CONFCOMMERCIO E COMFUSIONE

Confcommercio vuol mediare col Comune per i tavolini in Centro.
È disponibile perciò a due sì e due no.
Sì a un regolamento comunale.
Sì a snellire le procedure burocratiche.
No alla riduzione degli spazi per i tavolini.
No all’ipotesi dell’aumento della Tosap.

Lo han dichiarato dopo la Presentazione della bozza di Regolamento da parte dell’assessore Cattaneo.
La bozza cincischia, le spiegazioni dell’assessore di più.
Le fila di tavolini in Piazza XX Settembre devono ridursi da quelle di oggi ma anche da quelle precovid, però possono allargarsi di lato, forse.
L’assessore ci dice che sa che già ora son oltre l’autorizzato, ma al posto di farlo rispettare, si fa una risatina giustificatoria
Quando si dice promuovere il rispetto delle regole.

Il Comune prevede poi 5mt di spazio libero per consentire il passaggio dei soccorsi, Confcommercio dice che la Legge ne chiede anche solo 3,5.
Il loro obiettivo far inciampare nei tavolini così da sedercisi anche a nostra insaputa.
Il regolamento individua la bisettrice centrale come punto di misura per le distanze, solo che questa non è nel mezzo della piazza.
Perché non misurare dai lampioni che questi si sono un ostacolo?
Che senso ha individuare spazi per tavolini anche davanti a negozi di gioielli, occhiali, banca…?

In Piazza Cermenati è lotta di giustizia.
Il regolamento prevede a cazzo che li ci possan star anche i tavolini di chi non ha il bar sulla Piazza, addirittura entro 100 metri. Cosa peraltro non prevista per Piazza XX Settembre.
(Legge anti Buzzi la chiamano: è consentito spennare solo i polli umani).

Sarà una comica veder file di tavolini davanti a un bar ma non di quel bar.
Uno servirà, l’altro incasserà.
Uno paga un botto in più di affitto, poi arriva un altro e ti rapina l’incasso, la pistola ce la mette il Comune

Confcommercio piange sempre miseria, la pandemia è ormai il loro mantra, han preso ristori dallo Stato, bonus dal Comune, riduzione della Tari, gratuità della Tosap, file di tavolini pure oltre il consentito, flussi di gente mai vista che ci si siede a turno, e piangon debiti come fossero precari da reddito di cittadinanza.
Però perché l’assessore ha così urgenza di un Regolamento con i piedi per false rivoluzioni, veri privilegi ad alcuni e torti ad altri?

È incompetenza o che c’è da nascondere?

Paolo Trezzi