LECCO – “Lo spirituale nel naturale attraverso i linguaggi artistici” il titolo dell’appuntamento di venerdì sera all’interno della rassegna “Il salotto del Caleotto”, programma di conferenze e concerti organizzata da don Giuseppe Buzzi e nella supervisione musicale dal M° Massimo Borassi.
L’iniziativa sta riscontrando un ottimo successo, quasi a dire inaspettato. Anche la conferenza teatralizzata di ieri ha visto una partecipazione sentita e numerosa.
“La montagna”, tematica centrale del discorso, è stata narrata da Michele Casadio nei suoi più insoliti e silenziosi ritratti, poetici, letterali, artistici e narrativi. Un racconto “luminoso”, come ha concluso don Giuseppe, un esempio di ricerca viva per trovare nell’apparente buio culturale che affligge il nostro presente, la speranza, e perché no, anche la fede. La conferenza si è articolata in tre momenti.
Dalla ricerca artistica che Michele Casadio conduce nel suo linguaggio grafico e fotografico, nello studio delle forme naturali e nella loro reinterpretazione creativa, passando per la storia e le parole dei “suoi maestri” (che abitano ben due secoli, da intellettuali romantici dell’800 fino ad oggi) e una preziosa carrellata di immagini e opere della storia dell’arte di autori e interpreti della montagna, che l’hanno diversamente interpretata e rappresentata, dal linguaggio pittorico medievale fino all’arte più contemporanea e all’installazione.
Il conduttore della serata, che nasce come teatrante, regista, prima di approdare all’Accademia di Belle Arti di Brera, si è fatto portavoce di un bisogno fondamentale, quello di riscoprire il legame con la terra, col territorio, con la stessa montagna, che non può più essere ignorata.
Particolarmente apprezzata la presenza di molti giovani e decisamente d’effetto la location che don Giuseppe ha ripensato, avvolta da libri, burattini, icone e un ampio schermo per le proiezioni. Un sacerdote imbevuto di coraggio e dal potenziale culturale “esplosivo”, aperto più che mai alle potenzialità dei giovani che fanno della loro quotidianità un’esperienza artistica e spirituale.
Nella conclusione il M° Borassi, soddisfatto della serata, ha ricordato che presso la Chiesa del Caleotto si può trovare il programma completo delle iniziative.