L’INTERVISTA/MICHELE VASTA:
NEI MULINELLI DEL LAGO
PER SALVARE UNA VITA

M. Vasta polizia di stato (4)LECCO – Un esempio di senso civico e sacrificio quello dell’assistente capo Michele Vasta, in forza alla Polizia di Stato di Lecco, che trovandosi sul luogo di una tragedia non ha esitato a mettere a repentaglio la propria salute per portare soccorso a un cittadino in difficoltà.

Lo scorso 7 aprile l’agente Vasta, terminato il servizio, stava rientrando nella propria casa di Malgrate quando: “superato il ‘ponte vecchio’ mi sono accorto che dal ponte Kennedy non arrivavano auto, e al contempo notai dei passanti sbracciarsi sulla riva del lago. Sono salito sul ponte e ho accostato l’auto” ci racconta.

Vasta indossava ancora la divisa d’ordinanza. “Appena sceso dall’auto un passante mi ha subito riferito di un uomo in acqua. Mi sono affacciato e ho intravisto un corpo ormai esanime sotto i pilastri del ponte. Fuori dall’acqua restavano le braccia, la testa dell’uomo invece era completamente immersa“.

In un frangente il poliziotto ha dovuto prendere una decisione, e raggiunta la riva ha affidato giubbotto e cinturone a un soccorritore della Croce rossa e si è tuffato in acqua. “Saranno stati cinquanta metri a nuoto – ricorda Vasta – ma quando ho raggiunto i pilastri del ponte ero già senza energie. E’ stata l’adrenalina del momento a darmi la forza per resistere in quell’acqua gelida”.

SALVATAGGIO1Nel frattempo due canoisti, e poi una piccola barca di pescatori, si stavano portando sotto i piloni del ponte dove l’uomo annegava. “Non so dire chi sia arrivato prima – confessa l’agente -, stavo nuotando “in verticale” per la forza dei mulinelli che trascinano i corpi verso il fondo e di certo la collaborazione di tutti in quel momento è stata fondamentale”.

“Afferrate le braccia che ancora galleggiavano, con i canoisti abbiamo estratto il corpo dall’acqua, facendo attenzione a che le loro imbarcazioni non si ribaltassero. Poi i pescatori ci hanno trascinato fino alla spiaggia”.

A quel punto al capezzale dell’uomo, ormai in stato d’incoscienza, si sono portati i soccorritori, insieme a un medico ed un infermiera fuori servizio, e gli è stato praticato il massaggio cardiaco. Stabilizzato è stato trasportato all’ospedale cittadino e ricoverato d’urgenza.

M. Vasta polizia di stato (1) sfocata

Quest’oggi l’assistente capo Michele Vasta insieme al questore Alberto Francini ed al capo di gabinetto Andrea Atanasio ha fatto visita a F. G., cinquantaseienne, ancora ricoverato ma sorprendentemente in buone condizioni.

Vasta prosegue il suo racconto: “provai a fargli visita settimana scorsa ma nel reparto mi dissero che era ancora in condizioni molto gravi. Vederlo oggi, in salute dopo appena dieci giorni, e riuscire a scambiare due parole è stato davvero gratificante”.

L’uomo si è buttato intenzionalmente dal ponte e l’auspicio è che la solidarietà inconsapevolmente scaturita dal suo gesto possa aiutarlo nella guarigione. “E’ un brav’uomo – riferisce Vasta – ma nell’ultimo anno è stato molto sfortunato, ha perso la moglie e dalla Romania si è trasferito a Lecco raggiungendo i figli”.

Il poliziotto intanto porta sul fianco un grosso livido, forse una pagaiata ricevuta nella concitazione,  ma rivela che non avrebbe alcun indugio a ripetere il gesto. E sarebbe la terza volta “sì, è già successo, ma in quel dicembre arrivai come seconda pattuglia, in acqua c’era già un collega e lo aiutammo formando un cordone umano”.

Cesare Canepari

 

SALVATAGGIO2

 

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